BRA - A Bra, Verduno e Alba mille persone presenti a teatro per lo psichiatra Vittorino Andreoli

Ospite della Fondazione Ospedale Alba-Bra, il professore ha tenuto lezioni sull’“ira funesta” e sull’importanza del concetto di “noi” nella cura

Vittorino Andreoli

15/10/2025 14:24

Vittorino Andreoli è uno psichiatra conosciuto in tutto il mondo. Ospite della Fondazione Ospedale Alba-Bra nell’ambito del ciclo di incontri autunnali “Persone in scena”, nella giornata di lunedì 13 ottobre ha incontrato gli studenti delle scuole superiori di Bra e la sera dello stesso giorno ha parlato alla cittadinanza nell’auditorium della Fondazione nell’ospedale Ferrero di Verduno. Martedì 14 ottobre. Invece. è salito sul palco del Teatro Sociale Giorgio Busca di Alba, per incontrare nuovamente le scuole. In tre giorni Andreoli ha incontrato oltre mille persone, riflettendo su tematiche centrali dal punto di vista emotivo per il vivere contemporaneo. Gli incontri sono organizzati grazie alla generosità di due soci della Fondazione Ospedale, entrambi rappresentati nel consiglio di amministrazione in carica: la Banca di Cherasco e Bra Servizi.   Con gli studenti delle scuole Andreoli ha parlato del suo ultimo libro: “L’Ira funesta – come frenare la distruttività nel mondo contemporaneo” (Solferino, 2025). Come gestire l’aggressività, la violenza e la distruttività, come conoscere queste pulsioni che fanno parte di tutti noi, nel tentativo di gestirle nel miglior modo possibile? Le nuove generazioni in particolare si trovano a vivere un contesto sociale in veloce mutamento, attraversato dai conflitti e dalle difficoltà esistenziali, in cui diventa prioritario saper padroneggiare in modo appropriato il proprio mondo emotivo. In ospedale invece la serata aveva come titolo “dall’Io al noi nella cura”: secondo lo psichiatra l’unica possibilità di realizzare una terapia efficace è quella di ritornare ad attribuire valore di importanza primaria alla relazione, alla cooperazione e al senso di comunità, contrariamente a quanto avviene in una società impostata su parametri individualistici ed ego-centrati. Patrizia Riva Caraglio, consigliere di amministrazione della Fondazione Ospedale, ha introdotto la serata spiegando: “Il professore ha contribuito in modo decisivo, in ambito clinico e psichiatrico, a considerare l’uomo nella sua interezza coniugando biologia, società e individualità. Ha portato a una versa svolta nel sistema psichiatrico, promuovendo la collaborazione tra le differenti figure – psichiatri, psicologi, medici, educatori, aprendo il processo di cura anche a familiari, insegnanti e cittadini”. E ha concluso: “In un tempo in cui prevalgono isolamento, paura e fragilità, come ricorda lo stesso professore, il passaggio dall’io al noi diventa un atto di civiltà”: significa riscoprire la forza dell’incontro, dell’ascolto e della comunità come parte integrante del processo di guarigione”. Il presidente della Fondazione, Bruno Ceretto, ha concluso la serata dichiarando: “Mi auguro che Andreoli possa tornare a trovarci, sicuramente sarà così. Non resta che una sola parola: grazie di cuore da parte di tutti noi per aver condiviso tutto questo”. Il prossimo incontro del programma autunnale “Persone in scena” sarà venerdì 7 novembre (ore 17, ingresso libero fino ad esaurimento posti) sempre nell’auditorium della Fondazione all’interno dell’ospedale di Verduno. Interverrà Loredana Bessone di Esa (Agenzia spaziale europea): è definita “insegnante di astronauti” e si occupa di preparare gli esploratori di ambienti estremi. Il titolo della serata è “Dallo spazio alla medicina: lavorare in gruppo in maniera sicura ed efficiente”, per riflettere su come la collaborazione tra persone sia un elemento fondamentale di riuscita.

c.s.

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