CERVERE - Alpini del Roero al lavoro per ripulire l'area verde del Santuario di San Maurizio di Cervasca

L'area ospita decine di targhe alla memoria delle penne nere cadute in guerra su vari fronti, in particolare quello russo

14/08/2018 08:18

Un luogo sacro per gli alpini, e sono state proprio le penne nere a darsi da fare per offrirgli il lustro che merita. Sono cominciati ieri mattina, lunedì 13 agosto, di buon' ora, i lavori di pulizia dell'area verde antistante il Santuario della Madonna degli Alpini, sulla collina di San Maurizio di Cervasca. L'obiettivo era di rendere fruibile il sito apportando una ripulitura radicale, affrontata tramite una sfalciatura decisa tra le targhe dedicate ai Caduti alpini sui vari fronti, in particolare su quello russo.
 
A promuovere l'azione gli Alpini del Roero, guidati dal loro presidente Vittorino Rosso, che ha radunato per l'intervento al santuario una ventina di penne nere provenienti dal Gruppo Ana di Santo Stefano Roero, di Montà e Bra. Alla testa degli alpini di Santo Stefano lo stesso Rosso, mentre alla guida delle penne nere di Bra é intervenuto il capogruppo Ana della città della Zizzola Antonino Ciancia, mentre per Montà il capogruppo Nino Costa. Intervenuta sul posto, la squadra ha, in poche ore di lavoro intenso, liberato l'area dall'invasione di erbacce ed arbusti cresciuti nella stagione estiva, restituendo un assetto ordinato e pulito allo spazio antistante il Santuario.
 
"I lavori sono stati realizzati con la collaborazione di alpini del Roero di buona volontà che si sono prestati come volontari per la messa in pristino del luogo - ha dichiarato il presidente Rosso - la manutenzione dell'area consentirà di effettuare una fruizione migliore del sito, a partire già dal prossimo appuntamento in programma domenica 2 settembre 2018, il Raduno dei Reduci".
 
Il Santuario di San Maurizio di Cervasca é stato dedicato alla Madonna degli Alpini solo nel 1961, su richiesta espressa dall'Associazione nazionale Alpini. La piccola chiesa preesistente risale al XIII secolo, ed era dedicata a San Maurizio, ma nei secoli XVII e XVIII fu ingrandita ed ebbe molto seguito al culto. Nel secondo dopoguerra diventa un luogo della memoria perché l'area che circonda il santuario ospita targhe e cippi dedicati agli alpini che hanno perso la vita sui vari fronti. 


c.s.

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