BRA - Quattro italiani su dieci soffrono almeno una malattia cronica: a Pollenzo un confronto fra esperti

Nella Winter School 2023 di Motore Sanità si discute su prospettive e nuove offerte diagnostiche nel trattamento delle cronicità

16/02/2023 17:40

Secondo i dati Istat 2022, 4 italiani su 10 soffrono di almeno una malattia cronica e 2 su 10 di due o più malattie croniche. Le prospettive e le nuove offerte diagnostiche sono state discusse durante la seconda sessione della giornata di lavori della Winter School 2023 di Motore Sanità a Pollenzo con Piero Emilio Balbo, presidente AIPO Sezione Regionale Piemonte e Valle D'Aosta; Alfredo Berardelli, professore Ordinario di Neurologia, Dipartimento di Neuroscienze Umane, Policlinico Umberto I, Presidente SIN; Rossana Boldi, già vice presidente XII Commissione (Affari Sociali) Camera dei Deputati; Carlo Bruno Giorda, responsabile SC Diabetologia ASL Torino 5 e Coordinatore Rete Diabetologica Piemonte Giuseppe Musumeci, direttore SC Cardiologia AO Ordine Mauriziano Torino; Salvatore Endrio Oleandri, direttore S.C. di Endocrinologia e Malattie Metaboliche, ASL Città di Torino Loredana Pau, vice presidente e Coordinatrice Associazioni Europa Donna Italia; Carlo Picco, direttore generale ASL Città di Torino e Commissario Azienda Sanitaria Zero Regione Piemonte Michele Sanza, direttore Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Forlì Cesena.
 
Sul ruolo dell’alimentazione nella politica di global health nazionale ed europea Silvio Barbero, vicepresidente Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha detto: “Il paradigma scientifico di riferimento è quello della one-health, un modello di analisi della correlazione tra esposizione ambientale e salute perché nel binomio cibo-salute c’è la chiave di lettura dei territori e, di conseguenza, un patrimonio scientifico sul quale costruire soluzioni per la garanzia e la tutela dei cittadini”.
 
“Prevenzione, innovazione, ricerca ci fanno pensare che possiamo affrontare in modo diverso le patologie croniche - ha aggiunto Rossana Boldi -. Stiamo vivendo un momento importantissimo per la ricerca: nuovi farmaci, nuovi dispositivi medici, nuove terapie che permettono, dopo la fase acuta, di curare i pazienti al loro domicilio. Dobbiamo partire da qui, da queste considerazioni, dalla prevenzione e dall’innovazione, per programmare la nostra sanità in modo sostenibile ed efficace”.
 
Il XX Rapporto Nazionale sulle politiche della cronicità sottolinea alcuni elementi di criticità nella presa in carico dei pazienti cronici rispetto a ritardi diagnostici dovuti principalmente alle liste di attesa e alla mancanza di personale specializzato sul territorio, scarsa identificazione dei centri di riferimento per alcune patologie rare. “Le sfide attuali si possono affrontare sistematizzando le reti professionali e riducendo la frammentazione dei processi diagnostico-terapeutici che causano ricadute economiche e di salute sui pazienti - ha spiegato Carlo Picco -. Le nuove offerte diagnostico-terapeutiche rispetto alla quasi totalità delle patologie croniche orientano verso una adozione funzionale dei modelli organizzativi contenuti nel DM 77/2022, avvicinando i servizi al paziente e non il paziente ai servizi, come nel caso delle prestazioni erogate in telemedicina. Appare rilevante l’utilizzo dei dati amministrativi per identificare le popolazioni target beneficiarie di farmaci innovativi sviluppando in tal senso una nuova visione della valutazione farmacoeconomica in termini di beneficio aggiuntivo misurato rispetto alla popolazione reale. Azienda Sanitaria Zero nell’ambito di uno specifico mandato di coordinamento delle reti di patologia, si propone di sviluppare parallelamente alle attività di monitoraggio, modelli di digitalizzazione rispetto alla presa in carico dei pazienti cronici e di activity basing cost dell’intero percorso di cura”.
 
“Il Covid ha insegnato molto ma non abbastanza - ha sottolineato Zanon - un ambiente insano, una nutrizione quantitativamente e qualitativamente inadeguata generano un impatto enorme sulla salute, ricadute in spese mediche evitabili sottraendo anni di vita in buona salute, una pressione sull’assistenza medica enorme portando via risorse a chi davvero deve essere curato e deve avere accesso a cure innovative, all’acquisto di tecnologie, a screening estesi, a strumenti di diagnosi moderni e per il follow-up di malattia”.

c.s.

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