Il decreto sulle acque reflue approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un passo importante per garantire un utilizzo corretto di tutte le risorse idriche disponibili, aumentando i volumi a disposizione delle aziende agricole in relazione alle problematiche legate ai cambiamenti climatici. È quanto afferma Coldiretti Cuneo, commentando positivamente il provvedimento approvato in CdM su iniziativa del Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. “Il decreto disciplina l’uso sicuro delle acque reflue, fornendo un quadro normativo essenziale per far fronte alle sempre più frequenti situazioni di siccità e sostenendo l'irrigazione in agricoltura. Oltre a garantire la disponibilità di nuovi volumi nelle situazioni straordinarie di crisi, il provvedimento prevede la partecipazione delle organizzazioni agricole nella fase di pianificazione dell’uso e del monitoraggio dei rischi, nonché la sottoscrizione di accordi di programma tra gestori degli impianti e gestori delle reti di distribuzione per definire le risorse necessarie agli investimenti”, dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo. “La garanzia dell’acqua è centrale per l’agroalimentare italiano, con circa il 41% del valore aggiunto prodotto dal settore che deriva proprio da produzioni irrigue. Per assicurare una piena disponibilità delle risorse è inoltre necessario puntare sulla realizzazione di un grande piano di invasi multifunzionali, capaci di garantire l’approvvigionamento idrico e di produrre energia pulita. L’obiettivo del progetto proposto da Coldiretti è raddoppiare la raccolta di acqua piovana, garantendone la disponibilità per gli usi civili, per la produzione agricola e per la generazione di energia idroelettrica pulita, grazie ad appositi sistemi di pompaggio, contribuendo anche alla regimazione delle piogge in eccesso e prevenendo il rischio di esondazioni”, aggiunge Francesco Goffredo, Direttore di Coldiretti Cuneo.