CUNEO - Barbaroux si rifà il look: in progetto il restauro della statua in piazza Galimberti

Il Lions Club Cuneo regalerà l’intervento alla città per i suoi 60 anni. Laser di ultima generazione ripuliranno le superfici da incrostazioni e muffe

a.c. 25/11/2022 14:16

È stato presentato nel salone d’onore del municipio di Cuneo l’intervento di restauro sulla statua di Giuseppe Barbaroux in piazza Galimberti, simbolo cittadino ormai dal 1879.
 
A finanziare il progetto è il Lions Club Cuneo, che in occasione dei sessant’anni dalla sua costituzione ha deciso di regalare alla città una nuova veste per il monumento. Tramite laser di ultima generazione le superfici saranno pulite da incrostazioni e muffe formatesi con il tempo e gli agenti atmosferici.
 
Il sindaco Patrizia Manassero ha ringraziato il Lions Club, la ditta Fantino Costruzioni che si occuperà dell’intervento e gli sponsor. Durante l’evento di presentazione si è tenuta anche una preziosa relazione storica di Giovanni Cerutti. Con l’onorificenza “Melvin Jones Fellowship” il Lions ha poi ricordato il cav. Amilcare Merlo, che proprio ieri (giovedì 24 novembre) avrebbe compiuto 88 anni.
 
Nato il 6 dicembre 1772 a Cuneo da un commerciante di origini provenzali, Barbaroux fu avvocato e giurista insigne. Dopo la restaurazione sabauda ricoprì incarichi di primo piano prima come avvocato generale presso il Senato di Genova, poi come ambasciatore presso la Santa Sede per otto anni (durante i quali ottenne dal papa Pio VII l’elevazione di Cuneo a sede episcopale). Nel 1832 fu chiamato da Carlo Alberto a svolgere la funzione di ministro della giustizia, occupandosi in particolare della fondamentale riforma del codice civile promulgata nel 1837. I numerosi dissapori politici seguiti alla riforma e la morte dell’adorata figlia diciassettenne Romana segnarono gli ultimi anni della sua vita, fino al suicidio avvenuto l’11 maggio 1843. Il 10 agosto 1879 la sua città natale lo ricorderà con il monumento che ancora oggi vediamo, opera dello scultore Giuseppe Dini. La statua alta circa 3 metri è realizzata in marmo di Roccavione, mentre il basamento di 8 metri è in pietra grigia del Malanaggio con un piedistallo in granito rosso di Baveno. Qui è riportata l’iscrizione dettata dall’allora preside del liceo cittadino, Felice Daneo: “A Giuseppe Barbaroux, giureconsulto, statista, rivendicatore della civile equalità nella riforma delle leggi fatta dal re Carlo Alberto, principio del rinnovamento italiano. I concittadini. MDCCCLXXIX (1879)”.

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