CARAGLIO - Caraglio, il caso della ex fornace di calce della Vallera e del suo recupero

La proprietà del bene è privata, il che rende complesse ipotesi di riqualificazione

L'ex fornace della Vallera

Arduino Rosso 28/03/2022 14:45

Chi frequenta la frazione della Vallera di Caraglio conosce bene il suo skyline dominato dal complesso della ex fornace di calce. La Fornasa iniziò le sue attività negli anni ’20 del ‘900 diventando uno dei principali opifici del settore. Chiuse definitivamente i battenti nel 1976. Da quel momento il lento passaggio da fabbrica dismessa a vero monumento di archeologia industriale. Recentemente si sono diffusi esempi di recupero di spazi in disuso e anche sulla fornace di Vallera circolarono voci, rivelatesi poi infondate, sulla sua valorizzazione. Qual è la situazione oggi? Ci sono novità in pentola? In realtà pare che nel breve periodo non ci sia nulla di nuovo in cantiere. Cuneodice.it ha incontrato chi sarebbe coinvolto in prima persona in un eventuale recupero. Quanto è emerso ci racconta di una situazione ancora in stallo.
Il sindaco Paola Falco spiega che, a differenza di altri siti di intervento (si veda il caso della ex Polveriera di Bottonasco), la fornace di Vallera è un bene privato e ciò rende più complicate le ipotesi di intervento. “Non si escludono possibilità per il futuro, contatti con gli attuali proprietari erano già stati attivati, ma si erano conclusi in un nulla di fatto a causa della ristrettezza dei tempi”. Da parte sua Alessandro Arnaudo, attuale proprietario, prova un sentimento di amore-odio nei confronti della Fornasa. “E’ una preoccupazione, la struttura è vastissima e ormai pericolosa. La zona è stata delimitata per evitare che persone curiose potessero accedervi e ritrovarsi in pericolo”.

Oltre la preoccupazione c’è però un legame affettivo. “È la storia della mia famiglia, mio padre era consapevole di lasciarmi una gatta da pelare, ma la fornace era la sua vita”. Aggiunge: “Se ci fosse l’occasione di un recupero c’è piena disponibilità a collaborare. Servono molte risorse e da solo non ce la posso fare, ma con una buona rete di enti, forse, non sarebbe impossibile”. E’ quasi un appello quello che traspare dalle sue parole. Sarebbe un peccato lasciare andare in rovina un monumento così importante per la storia e l’economia locale. Anche la comunità caragliese si è dimostrata attenta alle sorti della fornace di Vallera. Lo dimostrano due tesi di laurea realizzate da D. Bodino e G. Lerda del Politecnico di Torino.

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