CUNEO - Coldiretti Cuneo: “I prezzi del cibo volano, ma i contadini sono pagati il 21% in meno”

L’analisi in occasione del Food Summit ONU di Roma. Per combattere questa anomalia è nata la World Farmers Markets Coalition: in Italia conta su 15mila associati

29/07/2023 14:40

Volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie ma ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 21% in meno. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione del Food Summit ONU a Roma sulla base delle quotazioni dell’indice FAO che a giugno 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è sceso su valori più bassi dell’inizio della guerra in Ucraina, con cali del 22% per il latte alla stalla e del 24% per i cereali nei campi.
 
Se i prezzi pagati ai contadini sono crollati, nell’ultimo anno è cresciuta l’inflazione alimentare, con i prezzi del cibo che sono aumentati del +13,8% nell’Unione Europea e, nello specifico, del +10,7% in Italia; la situazione più difficile si registra, però, nei Paesi poveri con balzi per fare la spesa alimentare che vanno dal +48% del Burundi al +49% del Pakistan fino al +52% del Ghana, secondo l’analisi della Coldiretti a giugno.
 
Il risultato è che la fame nel mondo nel 2022 ha colpito 122 milioni persone in più rispetto al 2019, per un numero stimato tra 691 e 783 milioni, pari a una media di 735 milioni di persone, secondo il rapporto “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” della FAO. Una situazione che rischia di allargare la fascia della povertà alimentare nel mondo dove l’insicurezza colpisce più chi vive nelle zone rurali.
 
Per combattere questa anomalia è nata la World Farmers Markets Coalition che è uno dei dieci programmi della FAO selezionati nell’ambito del progetto di Food Coalition con l’obiettivo di sostenere i mercati contadini nei diversi continenti per favorire reddito ed occupazione e combattere la fame. Le Organizzazioni fondatrici sono per l’Italia Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, la FMC per gli Usa, Grønt Marked per la Danimarca, e Bondens Marked per la Norvegia. Tra i Paesi coinvolti e le cui associazioni con l’occasione aderiranno, ci sono gli USA, l’Australia, il Giappone, il Canada, il Cile, il Ghana, l’Inghilterra, per citarne solo alcuni. Una realtà che coinvolge già 250.000 agricoltori e famiglie.
 
Fra gli obiettivi della World Farmers Markets Coalition - spiega Coldiretti Cuneo - c’è la diffusione di un modello di sviluppo economico, ambientale e sociale sostenibile, tramite la filiera corta con il supporto all’agricoltura familiare, la promozione del cibo locale e l’emancipazione degli agricoltori, in particolare delle donne e dei giovani. Punto rilevante dell’azione associativa è la conservazione della biodiversità e la lotta ai cambiamenti climatici. In Europa - evidenzia Coldiretti Cuneo - l’Italia è il Paese con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 15.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers markets di Campagna Amica, dove i consumatori fanno acquisti spinti dalla possibilità di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualità e dalla volontà di recuperare un contatto diretto con chi li coltiva.
 
“Il successo dei farmers markets è frutto della legge italiana che premia la multifunzionalità dell’agricoltura e che abbiamo fortemente sostenuto per avvicinare le imprese agricole ai cittadini e conciliare lo sviluppo economico con la sostenibilità ambientale e sociale” afferma il presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada, nel sottolineare che “oggi finalmente si riconosce che nei prodotti e nei servizi offerti dall’agricoltura non c’è solo il loro valore intrinseco, ma anche un bene comune per la collettività fatto di tutela ambientale, di difesa della salute, di qualità della vita e di valorizzazione della persona”.
 
“Nei mercati di Campagna Amica - rimarca il direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu - è possibile trovare specialità locali che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. In più le vendite dirette con gli acquisti a km zero garantiscono un contributo importante alla lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici che sempre più frequentemente provocano danni e vittime”.

c.s.

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