CUNEO - Colle dell’Arpione e Cima Cialancia

Montagna

Luciano Giordano 09/02/2017 16:27

Camminare con le racchette da neve (comunemente chiamate “ciastre”) rappresenta una disciplina in grande espansione e un mezzo molto utile per chi non scia e vuole fare gite in montagna per passare una giornata all’aria pura, praticando un’attività sana che offre la possibilità di ammirare paesaggi da incanto camminando su un soffice manto bianco.
La montagna, specialmente d’inverno, deve essere affrontata con razionalità e prudenza, utilizzando tutti apparecchiature che la tecnologia ci ha messo a disposizione per svolgere un’attività più sicura e serena. Avendo come scopo il divertimento consiglio di evitare tracciati con strappi troppo ripidi e pendii troppo esposti.
Come per ogni itinerario, inizia con alcune informazioni fondamentali sul percorso che andremo ad affrontare: tempo di salita, dislivello, esposizione (orientamento sud-ovest-nord-est), periodo consigliato, difficoltà (indica il tipo di terreno in cui si svolge il percorso); è assolutamente indispensabile, prima di ogni escursione, informarsi sulle condizioni meteo e condizioni nivologiche: i bollettini delle nevi indicano le condizioni “esistenti e previste” e il livello stimato del rischio valanghe; possono essere consultati sul Televideo o su internet collegandosi ai siti della Regione. Non è detto che le ciastre garantiscano la sicurezza propria e quella dei compagni; perciò nell’equipaggiamento di ciascuno non deve mancare l’ARVA (apparecchio per la ricerca dei travolti da valanga). È un apparecchio rice-trasmittente che permette di localizzare e recuperare le persone sepolte sotto una valanga, a condizione che siano munite di tale dispositivo di soccorso. Avere l’ARVA (obbligatoria nelle gite sociali) non annulla il rischio per cui è consigliabile avere una piccola pala e una sonda.
L’itinerario di oggi è in Valle Gesso, nel Vallone Desertetto, un percorso facile.
Parcheggiamo l’auto nella piazzetta di San Bernardo (1088 m.) dopo essere transitati da Valdieri e San Lorenzo. Ci incamminiamo lungo la strada (nel periodo invernale trasformata in pista da sci) che si snoda attraverso le case, in direzione nord, passando vicino alle piste da fondo. Superata la borgata Tetti Frè si prosegue fino al tornante, si tralascia la strada che svolta a sinistra per le cave. Si continua sempre verso nord attraverso il bosco. Dopo alcuni tornanti al centro del vallone ed un traverso a mezzacosta verso nord-est ci si porta su un ampio pianoro nei pressi del confine del parco, che attraversiamo. Sulla nostra destra appaiono la Cima Cialancia (nord-ovest), una striscia di pineta e, a sinistra, il Colle dell’Arpione che si raggiunge con una ripida salita (1755 m. ore 3). Per chi vuole allungare il percorso, svoltando a destra per l’ampia dorsale si sale fino alla Cima Cialancia (1855 m. ore 0,30). Grande panorama sul paesaggio invernale che ci circonda.
Dislivello di salita totale: 800 metri circa
tempo di salita: ore 3,30 circa
esposizione: sud
difficoltà: EE escursionisti esperti
è sicuramente una escursione appagante sotto tutti i punti di vista.

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