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Maddalena Simondi e Matilde Deidda hanno partecipato alla sessione di Torino: “Lo scopo del parlamento è invogliare i giovani a credere nelle loro capacità”

Roberto Ribero 22/05/2022 19:12

Pubblicato in origine sul numero del 28 aprile del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
 
Due giovani nate e cresciute in valle Grana hanno partecipato ai lavori della sessione del Parlamento Europeo Giovani, svoltasi nelle scorse settimane a Torino. Ecco le impressioni di Maddalena, studentessa di Lingue a Trieste, e Matilde, ormai prossima al diploma di maturità presso il Liceo Artistico di Cuneo.
 
Ci potete raccontare come funziona il Parlamento Europeo Giovani?
“Le dinamiche sono simili a quelle del Parlamento Europeo ufficiale; nei primi giorni di lavoro si riuniscono le diverse commissioni con mandato di analizzare alcune tematiche, valutarne i problemi ed elaborare alcune soluzioni. In un secondo tempo, si riunisce l’assemblea plenaria, vengono portati in discussione i temi e le risoluzioni proposte dalle commissioni e su di esse si vota” spiega Maddalena, ormai una “veterana” del parlamento giovanile. “Tutto avviene in lingua inglese” sottolinea Matilde.
 
Le risoluzioni che vengono proposte hanno la possibilità di essere prese in esame dalle istituzioni “vere”?
“Lo scopo del parlamento è quello di invogliare i giovani a credere nelle loro capacità, per spingerli verso un percorso di cittadinanza attiva - sottolinea Maddalena - ma è successo più volte che alcune istanze uscite dal parlamento venissero raccolte e portate sui tavoli della politica continentale. In passato tra gli ospiti abbiamo avuto Ursula Von der Leyen, presidente della commissione europea”.
 
Matilde, come ti sei approcciata a questo evento e pensi di partecipare nuovamente in futuro?
“Avevo un pochino di timore, per la prima volta in un contesto internazionale, senza grosse esperienze, in lingua inglese. Però l’ambiente e la curiosità che mi ha spinta a cercare di capire come funziona un parlamento, hanno reso subito la dimensione molto positiva. In futuro spero di poter nuovamente partecipare”.
 
Maddalena, tu hai una forte passione anche per il mondo della montagna e per le radici culturali, come coesistono le due anime?
“Ho sempre desiderato andare a vedere il mondo oltre i miei luoghi di origine, confrontarmi con esperienze, lingue, modi di vivere e culture diverse. Do molto valore alle mie origini, e credo che confrontarsi con il diverso aiuti a capire meglio se stessi, le proprie radici ed il loro posizionamento nel mondo. In fondo le radici sono ancorate al terreno, ma la fronda degli alberi è proiettata verso lo spazio. Mi riconosco in questa immagine. Il mio ingresso in questa esperienza è stato dettato proprio da questo desiderio di vedere, conoscere e imparare”.

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