CERVASCA - Da un anno aspettano i tecnici dell'Acda per dei lavori di allacciamento all'acquedotto, ma non si è visto nessuno

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di due cervaschesi. 'Durante l'inverno costretti a tenere i rubinetti aperti per non far gelare l'acqua'

Redazione 05/09/2019 14:19

Riceviamo e pubblichiamo.
 
 
Egregio direttore, 
le inviamo una lettera aperta all'ACDA con la speranza di vederla pubblicata. Si tratta di una situazione insostenibile in cui abbiamo un allacciamento provvisorio da 12 mesi e rischiamo quotidianamente di rimanere senz'acqua.


Spettabile azienda Cuneese dell’acqua,
 
vi scriviamo pubblicamente perché i fatti riguardano non solo noi personalmente ma tutta la collettività in quanto l’acqua potabile è un bene prezioso e limitato che dobbiamo impegnarci a gestire senza sprechi. Abitiamo a Cervasca in zona rurale in una casa singola. Da settembre dell’anno scorso l’allacciamento all’acquedotto, esistente da molti anni, ha smesso di funzionare. Dopo quasi una settimana senz’acqua in casa è stato realizzato un allacciamento provvisorio con un tubo di plastica fuori terra. Il tubo attraversa oltre al mio giardino, un terreno agricolo e il giardino privato del mio vicino. Ovviamente i disagi sono numerosi: in inverno l’acqua gela nel tubo, nonostante lo scarico realizzato in giardino. Per evitarlo abbiamo dovuto tenere il rubinetto della cucina sempre aperto per tutto l’inverno, con l’incubo di rimanere di nuovo senz’acqua. In estate il tubo impedisce di tagliare l’erba nel giardino mentre nei terreni agricoli è stato danneggiato da un trattore che svolgeva le normali operazioni di sfalcio. Per non parlare dell’impossibilità di chiudere i tombini dei contatori miei e del vicino e della mancanza di decoro delle nostre case e giardini. Come se non bastasse a noi e ai nostri vicini le bollette sono aumentate, in quanto in mancanza del contatore ci viene attribuito arbitrariamente un consumo forfettario superiore a quello effettivo.
 
L’anno scorso ci era stato garantito che i lavori si sarebbero conclusi entro quest’estate e per questo motivo abbiamo sopportato pazientemente i disagi e ci siamo anzi adoperati noi stessi per risolvere i problemi e riparare i danni. Ora la situazione si sta facendo insostenibili ma ciò nonostante continuate a rispondere in modo evasivo alle nostre richieste di spiegazioni e ancora non sappiamo se e quando inizieranno i lavori.

Nel frattempo ci stiamo avviando al secondo inverno con una soluzione provvisoria. Per 3-4 mesi i rubinetti rimarranno di nuovo aperti 24 ore su 24 e in un solo inverno verranno sprecati altri 1000 o 2000 metri cubi di acqua potabile, la quantità che la mia famiglia avrebbe consumato in 10-15 anni di uso accorto e responsabile. Ecco perché questa lettera: riteniamo che ci dobbiate delle spiegazioni e dobbiate porre rimedio al più presto alla situazione. 

Elena Martini e Stefano Macchetta

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