CUNEO - Entro il 15 maggio va presentata la domanda per accedere ai pagamenti diretti della nuova Pac

Per Cia Cuneo, attraverso le parole del vicedirettore Silvio Chionetti, sono aiuti concreti agli agricoltori ma servono ancora delle precisazioni del Comitato Tecnico Scientifico

11/04/2023 10:34

Deve essere presentata entro il 15 maggio la domanda della campagna 2023 che consente agli agricoltori di accedere ai pagamenti diretti previsti, fino al 2027, dalla nuova Politica Agricola Comune (Pac).
 
I contenuti della Pac
Dal 2023 al 2027, la Pac mette complessivamente a disposizione dell’Italia 37,5 miliardi di euro. Rispetto al passato, però, cambia il sistema dei pagamenti che diventano cinque: il base; il redistributivo; i giovani agricoltori; il sostegno accoppiato e gli ecoschemi. La nuova programmazione prevede il mantenimento dei titoli Pac - stesso numero e uguale superficie - già in essere alle aziende, ma con un ricalcolo del valore slegato dalla storicità del contributo. Per la prima volta viene inserito il pagamento redistributivo per i primi 14 ettari ammissibili, anche se non coperti da titoli. Come per la precedente programmazione è obbligatorio rispettare i parametri della condizionalità. Si aggiunge la condizionalità sociale: cioè il rispetto delle norme fondamentali riguardanti la sicurezza, la salute e l’occupazione di chi opera nelle aziende. C’è poi un premio per i giovani agricoltori under 40 anni, ma con l’obbligo di avere adeguati requisiti di formazione e di competenze. Per l’accesso al sostegno accoppiato bisogna utilizzare sementi certificate. Inoltre, sono previsti premi accoppiati per la zootecnia. In sostituzione del pagamento greening sono stati introdotti cinque ecoschemi di pratiche agronomiche volontarie, con l’obiettivo di tutelare il clima e l’ambiente. L’ecoschema 1, relativo alla zootecnia, è indirizzato su due livelli: uno è la riduzione degli antimicrobici usati negli allevamenti e l’altro è l’adesione al Sistema di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (Sqnba) con lo svolgimento dell’intero ciclo o di una parte di esso al pascolo. L’ecoschema 2, riguarda l’inerbimento colturale su più anni; il 3, gli oliveti di rilevanza paesaggistica; il 4, i sistemi di foraggere estensive; il 5, le colture a perdere di interesse mellifero. 
 
Cosa ne pensa Cia Cuneo 
A esprimere il parere di Cia Cuneo sulla nuova Politica Agricola Comune è Silvio Chionetti: vicedirettore e responsabile dell’area tecnica provinciale dell’organizzazione agricola. Dice: “I titoli sui terreni ora non sono più legati alla vecchia concezione di creare “rendita” per l’azienda, ma agli impegni ambientali che gli agricoltori si assumono attraverso gli ecoschemi. In pratica i contributi non devono più essere delle speculazioni, ma degli aiuti concreti a quanti utilizzano dei metodi di coltivazione e di allevamento sostenibili a livello ambientale e in grado di garantire la qualità dei prodotti. È chiaro, però, che gli ecoschemi nei decreti attuativi dovranno dare la possibilità a tutte le aziende di renderli operativi anche attraverso delle deroghe rispetto a quanto previsto”.
 
Ad esempio? “Siamo ancora in attesa di avere le precisazioni del Comitato Tecnico Scientifico su una parte delle misure previste. In particolare per quanto riguarda l’ecoschema 1, relativo alla zootecnia, servono chiarimenti su alcune caratteristiche degli allevamenti e delle stabulazioni e quali parametri sono necessari affinché si possa soddisfare il sistema ClassyFarm, il cui obiettivo è misurare il rischio in ambito di sanità pubblica veterinaria. Sono indicazioni importanti che gli allevatori avrebbero dovuto conoscere già dall’inizio della campagna per poter organizzare il tutto nel miglior modo possibile”.

c.s.

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