CUNEO - Forte affluenza per lo spettacolo “Raccontati la mia storia” a Cuneo

La compagnia “Masca Teatrale” di Fossano, diretta dal regista Antonio Martorello, è stata protagonista sul palco allestito nel parco “La Pinetina”

14/07/2025 09:35

Sabato 12 luglio la compagnia “Masca Teatrale” di Fossano, diretta dal regista Antonio Martorello, si è esibita nel parco “La Pinetina” proponendo lo spettacolo “Raccontati la mia storia”. L’evento è stato proposto da Fulvio Baralis e dal Comitato di Quartiere Donatello, di cui fa parte, ed è stato organizzato insieme ad Auser Cuneo e vallate. All’iniziativa hanno aderito il Comitato di Quartiere Gramsci e MenteInPace e si è avvalsa del contributo  della Casa del Quartiere Donatello e del Centro Servizi per il Volontariato. Numerosa l’affluenza di pubblico ed il gradimento è stato testimoniato dai numerosi applausi durante i cambi di scena. Lo spettacolo tratta delle malattie neurodegenerative e, più precisamente, dell’Alzheimer. Agata, la protagonista, donna volitiva ed energica, inizia progressivamente ad avere comportamenti strani, con irritabilità, perdita di memoria, confusione. Sua figlia Adele, che svolge il gravoso compito della care-giver, si trova progressivamente travolta da un peso sempre più grande ed incomprensibile. Sintomatico è il fatto che le principali figure assistenziali, dalla figlia in primo luogo alla Badante ed all’Operatrice Sociosanitaria, sono femminili. Agata rimarca, in un passaggio tra il velatamente comico ed il tragico, di essere donna e non voler essere definita come “il malato” ma come “la malata”. Tragicamente comica è la figura del figlio, che non vuole rendersi conto di quanto sua madre stia cambiando e perciò fugge dalle sue responsabilità lasciando la sorella Adele sola nell’affrontare il peso dell’assistenza quotidiana. Con il passare degli anni le condizioni di Agata peggiorano sino al punto dell’epilogo, che viene rappresentato con estrema delicatezza, evitando scene inopportunamente ed esageratamente tragiche. Da quel momento Agata, come se stesse analizzando sé stessa al di fuori da sé, spiega il suo essere ed il suo malessere. Le sue parole, rivolte alla figlia: “Verrà il giorno in cui sarò persa nella mia memoria più profonda, non ti riconoscerò più. Tu, che mi conosci, cerca di vedere sotto la crosta che mi avvolge, cerca di vedere quella che ero e quella che ancora sono. Parlami di te e di me. Raccontami la mia storia. Ma più avanti verrà il momento in cui i tuoi ricordi saranno completamente inutili. Allora dovrai raccontare a te la mia storia. Solo così potrai ricordare chi sono”. Da questo monologo si capisce il titolo, che a prima vista lascia sconcertati, di “Raccontati la mia storia”.
 
L’interpretazione di Agata e di Adele, ma ad onor del vero di tutti gli attori, è toccante, vibrante, vissuta. L’eloquio sciolto di lunghi monologhi (anche quelli degli intermezzi sottolineati da una musica palpitante) trasforma i dialoghi teatrali in scene che colpiscono, purtroppo, quotidianamente tantissime famiglie. L’Auser Cuneo e vallate, dedicando la sua attività di volontariato alle persone anziane e fragili sa quanta sofferenza è presente in tante famiglie e per questo si adopera, come tutto il mondo del volontariato, per cercare di affrontarlo al meglio.

c.s.

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