CUNEO - "I costi dell’ignorare la salute mentale possono essere devastanti per le famiglie e le comunità"

Le riflessioni del dottor Giuseppe Maurizio Arduino, psicologo dell'Asl CN1, in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia

13/10/2021 17:19

“La Psiche al Centro della vita” è stato il tema del convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi oggi, nell’ambito delle iniziative previste in occasione della Giornata Nazionale della Psicologia, arrivata quest’anno alla VI edizione. L’emergenza covid-19 è oggi, ancor più di ieri, anche un’emergenza psicologica che riguarda milioni di persone e che in modo particolare sta colpendo i più giovani. Il recente Report dell’UNICEF The State of the World’s Children, mette in evidenza come nell’Europa Occidentale il 16% dei maschi e il 17% delle femmine di età compresa tra 10 e 19 anni presenti un problema di salute mentale. A livello globale, in questa fascia d’età, i disturbi d'ansia e la depressione costituiscono circa il 40% dei disturbi mentali. Nell’Europa Occidentale e in Nord America, il suicidio la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali per adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni.
 
“Gli psicologi segnalano da anni l’aumento delle problematiche legate alla salute mentale, in tutte le fasi della vita”, spiega Giuseppe Maurizio Arduino, psicologo dell’Asl CN1 e responsabile della struttura dipartimentale Psicologia e psicopatologia dello sviluppo. “Queste problematiche - aggiunge - sono state amplificate dalla pandemia, ma erano già presenti prima dell’emergenza Covid-19, sia per quanto riguarda l’adulto sia in età evolutiva, come si può vedere nei seguenti esempi: uno studio americano del 2019 indicava che il 18,5% degli adulti aveva presentato nel corso di quell’anno sintomi di depressione lievi, moderati o gravi; negli anni precedenti l’emergenza covid-19, 1 bambino su 54 (tra gli 8 e gli 11 anni) negli Stati Uniti (in Italia, 1 su 77, tra 7 e 9 anni) presentava un disturbo dello spettro autistico. E si potrebbero portare molti altri esempi”.
 
“Le segnalazioni che arrivavano dagli operatori della salute mentale e, spesso, dalle associazioni dei pazienti e dei loro famigliari – continua il dottor Arduino - sono rimaste in buona parte inascoltate e, oggi, ancora più di ieri, le attenzioni e le risorse dedicate ad un’emergenza che dura da anni (e che continuerà anche dopo la fine dell’emergenza covid-19), sono ampiamente insufficienti, spesso limitate a ambiti progettuali, che in quanto tali, hanno una portata limitata e non garantiscono una risposta sistematica e continuativa ai tanti bisogni psicologici della popolazione”.
 
Il Report dell’UNICEF sopra citato, afferma in maniera molto esplicita che la salute mentale è troppo spesso un pensiero secondario per i decisori e i leader, aggiungendo “se mai è un pensiero”. Sottolinea, inoltre, che “i costi umani dell’ignorare la salute mentale possono essere devastanti per gli individui, le famiglie e le comunità. Tuttavia, anche i costi finanziari del non affrontare le condizioni di salute mentale – i costi dell'inazione – sono distruttivi”.
 
Conclude Arduino: “Come psicologo, ma ancora più come cittadino, auspico di non dover ripetere, tra un anno, alla prossima Giornata Nazionale della Psicologia, l’ennesimo appello a chi ha la responsabilità della gestione della sanità, a tutti i livelli”. Le iniziative (che riguardano la psicologia e la sua applicazione in tanti ambiti della società) organizzate a livello nazionale sono consultabili sul sito https://www.psy.it/ , quelle piemontesi sul sito dell’Ordine degli psicologi del Piemonte https://ordinepsicologi.piemonte.it/.

c.s.

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