CUNEO - Il “caso Elva” tra dubbi e prospettive future

La conferenza a Cuneo ha evidenziato diversi punti fermi, ma non ha "sciolto" alcuni nodi, rimasti irrisolti

08/10/2025 09:17

Il convegno “I fondi PNRR per la montagna: il caso di Elva” svoltosi a Cuneo sabato 27 settembre ha messo alcuni punti fermi sul tema ma ha anche lasciato questioni irrisolte. La prima relazione (D’Ettore-Ciangola) ha evidenziato i problemi comuni per i 21 siti della Linea A del piano attrattività dei borghi (un progetto pilota per ogni Regione/Provincia autonoma) che hanno dovuto gestire un finanziamento di 20 milioni di euro ciascuno. Emerge la difficoltà di concentrare così tanti soldi in singoli Comuni. Più facile da gestire la linea B con progetti di taglia nettamente inferiore e in cui si potevano aggregare i Comuni limitrofi. Il professor Regis (in quiescenza da quest’anno) ha illustrato il lavoro pluriennale svolto con i suoi studenti di Architettura del Politecnico di Torino nello studio di Elva e delle sue borgate con la catalogazione di 120 opifici (mulini, forni, segherie...) e i progetti di recupero e riutilizzo senza stravolgere l’architettura locale. Alcuni di questi progetti erano visibili nella mostra presente in sala con le tavole delle tesi di laurea degli studenti (Pomatto, Rorato, Arione, Di Bitonto, Coraglia, Giona). L’architetto Baudena ha esposto la propria tesi su borgata Brione, l’architetto Iattoni su borgata Castes. Infine la relazione di Collidà ha riguardato i progetti PNRR ad Elva evidenziando molte criticità: a borgata Mattalia l’ultimo progetto noto è orripilante, una costruzione moderna che non centra nulla con l’architettura locale: l’edificio preesistente si chiamava Casa Garnero, oramai ridotto a un rudere, di cui però esiste ampia documentazione fotografica (archivio Luigi Massimo) e schedatura tecnica (Claudia Bonardi: atlante dell’edilizia montana).  Il Comune ha mandato una nota scritta (non era presente al Convegno) in cui sostiene che il progetto è cambiato. Però il nuovo programma non è presente sul sito del Comune e quindi non è possibile una valutazione di merito.  Il problema della mancanza di documentazione o documentazione non aggiornata sul sito del Comune riguarda anche il dossier di candidatura ai fondi PNRR che per borgata Mattalia dichiara consumo di suolo nullo mentre sul cantiere sono evidenti nuovi corpi di fabbrica. Non è un dettaglio di poco conto visto che la valutazione della candidatura si basa sulla minimizzazione degli impatti ambientali. Nel dossier non è presente nemmeno il progetto di circonvallazione per borgata Mattalia, altro rilevante consumo di suolo. Ulteriore elemento critico è la sostenibilità economica del progetto di teleriscaldamento perché il gestore dovrebbe fornire calore gratuito alle strutture che ospiteranno le attività di Università e Politecnico. Quanti clienti restano al gestore per garantirsi una giusta remunerazione? Le ipotetiche case da riscaldare sono davvero pochissime e non è detto che accettino. C'è preoccupazione anche per l’altro sito dei lavori PNRR, borgata Rossenchie, dove si riscontra ancora il sistema di costruzione a Block-Bau cioè a tronchi sovrapposti, esempio raro dalle nostre parti. A differenza di Casa Garnero, le strutture in questione sono ancora esistenti, seppur in stato di degrado. Si auspica che il progetto finanziato dal PNRR ne preveda il recupero, anche se, purtroppo, si rileva uno scarso dibattito pubblico sul tema.

In conclusione, a seguito di una nota scritta del Direttore del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino, prof. Bonino, si precisa che il convegno è stato organizzato in completa autonomia dalle associazioni firmatarie, senza alcun coinvolgimento diretto dell’Ateneo. Non si può fare a meno di osservare come, invece di sostenere studenti e docenti che hanno svolto un lavoro di grande valore su Elva, il Direttore abbia preferito sottolineare la propria distanza dall’iniziativa.

In attesa di conoscere il progetto definitivo relativo a Casa Garnero - che dovrebbe accogliere anche gli studenti di Architettura - si evidenzia come una prima lezione per i futuri architetti sia già contenuta negli edifici stessi: nel primo dossier si afferma che non vi sarà consumo di suolo, ma una volta ottenuti i fondi, si procede in modo del tutto differente per “sopravvenute esigenze progettuali”.

c.s.

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