CASTELDELFINO - Il gruppo Auser di Cuneo scopre la borgata di Torrette

Un trekking tra storia e cultura, il tutto con le indicazioni e le delucidazioni della guida naturalistica Alfredo Phillip

12/10/2025 14:36

Un’esperienza arricchente, sia culturalmente che umanamente, quella vissuta dal Gruppo Trekking di Auser Cuneo e Valle mercoledì 8 ottobre. Il gruppo ha visitato la borgata di Torrette, frazione di Casteldelfino in Valle Varaita. A guidare la gita è stato Alfredo Philip, guida naturalistica residente quasi tutto l’anno a Torrette, dove gestisce un Bed & Breakfast. Grazie alle sue spiegazioni, ricche di rimandi storici al Delfinato — l’antica provincia francese che si estendeva fino a Torrette e confinava con il Marchesato di Saluzzo — i partecipanti hanno potuto conoscere eventi, alcuni curiosi e altri drammatici, legati a questa terra occitana. Tra tutti, spicca la battaglia sul Colle della Battagliola (ben visibile dalle case della borgata), combattuta il 19 luglio 1744: un evento sanguinoso che causò migliaia di morti e permise alle truppe franco-spagnole di penetrare in territorio sabaudo fino a Cuneo, per l’ennesimo assedio. Si racconta che, a causa dell’elevato numero di caduti, i torrenti scorressero rossi di sangue. A Torrette, per evitare epidemie, fu persino deviato un corso d’acqua, visti i numerosi soldati seppelliti nella zona. Proseguendo, c'è stato spazio per la visita all’antica scuola, un angusto locale rimasto intatto nel tempo. La guida ha poi descritto le veglie che un tempo si svolgevano nelle stalle, costruite secondo uno stile architettonico particolare: al centro, infatti, si trovava un pilastro circolare, tipico dell’architettura montana. Alcune case, di grandi dimensioni (fino a undici metri di altezza), presentano la singolare caratteristica di avere piani inclinati per raggiungere i livelli superiori. La borgata, che oggi conta poche decine di residenti, un tempo era animata da un forte senso di comunità: si mettevano da parte invidie, conflitti e perfino contenziosi legali quando c’era da affrontare lavori importanti per il bene comune o semplicemente per spalare la neve e mantenere pulite le strade. Una peculiarità di Torrette, che testimonia la durezza della vita in montagna, è rappresentata dai quaranta giorni invernali in cui il sole non fa capolino. Il freddo, in questo periodo, ha gioco facile: il gelo persiste a lungo, rendendo difficoltoso il passaggio sulle stradine impervie che si snodano tra le abitazioni. Finita la visita ci si è fermati, per il pranzo al sacco, nel Centro culturale “Torrette” messo gentilmente a disposizione dal Comune di Casteldelfino. In pomeriggio la visita è continuata nella borgata Chiesa del Comune di Bellino. 

c.s.

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