VALDIERI - Il Parco Alpi Marittime collabora al progetto di una studentessa olandese sulla salute dei lepidotteri

La ricerca si concentra in particolare sugli effetti di deposizione di azoto e stress da calore su quattro specie molto diffuse

foto L. Martinelli

07/07/2025 13:41

La Vanessa atalanta, l’Aglais io (conosciuta anche come occhio di pavone), l’Aglais urticae (o Vanessa delle ortiche) e l’Araschnia levana (Vanessa levana) sono le quattro specie di farfalle protagoniste di un nuovo progetto di ricerca a cui contribuiscono anche le Aree Protette Alpi Marittime. Berber Meulepas è una dottoranda dell’Università olandese di Radbound che sta studiando gli effetti della deposizione di azoto e dello stress da calore su queste quattro specie di lepidotteri molto diffuse in Europa. Più precisamente, il progetto consiste nel valutare la presenza di queste specie e la loro abbondanza nei diversi ambienti e confrontarla con le variazioni nella deposizione di azoto locale e con i cambiamenti climatici. Inoltre, raccogliendo e analizzando del materiale fogliare, viene analizzata la qualità della pianta nutrice, l’ortica comune (Urtica dioica), e come questa sia correlata all’abbondanza delle farfalle. Per realizzare tutto questo e ottenere campioni validi da gran parte d’Europa, fondamentale la citizen science. Saranno analizzati i dati raccolti a livello europeo dai monitoraggi della rete eBMS (European Butterfly Monitoring Scheme). Inoltre, è stato chiesto ai volontari eBMS di partecipare al progetto di ricerca con la raccolta di alcuni campioni; ed è quello che stanno facendo le Aree Protette Alpi Marittime. Lungo i due transetti di monitoraggio delle farfalle siti nella Riserva Naturale di Crava Morozzo, i nostri guardiaparco, oltre a contare le specie di farfalle presenti, individuano un sito (plot) di tre metri per tre e qui raccolgono cinque foglie di ortica e una piccola carota di suolo. Il materiale viene poi analizzato dai ricercatori olandesi. In attesa dei risultati dello studio non possiamo non evidenziare l’importanza della “scienza dei cittadini”, la citizen science: grazie ai singoli volontari e ai cittadini impegnati attivamente nella rete di monitoraggio, questo studio permetterà di avere un quadro completo della stato di salute di questi lepidotteri a livello europeo. Vuoi partecipare anche tu al monitoraggio delle farfalle? Clicca qui.

c.s.

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