CUNEO - Il Sentiero del Moscato

Montagna

Luciano Giordano 30/03/2017 09:05

Il “Sentiero del Moscato” si snoda ad anello tra vigne e boschi attraverso i comuni di Monastero Bormida, Bubbio, Cassinasco e Sessone. L’ambiente naturale della Langa astigiana in cui è collocato il comune di Monastero Bormida mostra tutte le sue pecularietà, terra di contrasti, dalle sue dolci colline e radure di vigne ai terrazzamenti in pietra, fino agli angoli più selvaggi delle zone boscose e profonde voragini.  Monastero Bormida fu fondata da un gruppo di monaci Benedettini che, intorno al 1050 circa, vennero da San Benigno Canavese (Abbazia di Fruttuaria) chiamati da Aleramo “Marchese del Monferrato” per dissodare e seminare le terre desolate dalle invasioni saracene. Il castello attuale corrisponde appunto al sito dell’originale monastero. Molte sono le opere storiche in questo paese, tra cui il ponte romanico sul Bormida che rappresenta una delle più interessanti opere di ingegneria medioevale, vecchio monumento che da allora resiste ancora e respinge gli attacchi del fiume in piena, quattro arcate di massi di pietra perfettamente squadrati e blocchi triangolari in corrispondenza dei pilastri.
Una leggenda dà vita alla “Sagra del Polentone” che si svolge in piazza medioevale la seconda domenica di marzo dal 1573; l’evento nasce da molte cerimonie propiziatorie legate all’arrivo in paese dei “magnin” che stagnavano le pentole. Secondo una leggenda risale ad un atto di generosità del Marchese del Carretto che sfamò con polenta, salsicce e cipolle i calderai stremati dalla fame; questi regalarono al paese l’enorme paiolo di rame in cui viene tuttora cotto l’enorme polentone e servito al pubblico con salsiccia e frittata di cipolle. Questa zona collinosa è percorsa da bellissimi sentieri: il sentiero di Santa Libera, con uno sviluppo di 15 chilometri, con un tempo di percorrenza di 4 ore e segnalata con segni bianco-rossi ai bivi principali. Altro percorso è Il Sentiero delle Cinque Torri, con una lunghezza importante di ben 31 km con un tempo di percorrenza di 9 ore circa; è segnalato con rombo e losanga di colore giallo e frecce in legno ai principali bivi, con partenza e arrivo a Monastero passando per San Giorgio, Olmo Gentile, Roccaverano, Vengore. Il percorso che oggi prendiamo in considerazione ha inizio presso il ponte romanico, come tutti gli altri itinerari. Attraversiamo il paese e la suggestiva piazza Castello, poi piazza Roma e arriviamo in via Verdi davanti all’edificio scolastico. La via comunale asfaltata verso Scandolisio conduce fino alla località Pian del Monte e poi, verso sinistra, fino alla cappella dedicata alla Madonna della Guardia. Poco dopo svoltiamo a sinistra per la borgata Scandolisio e oltre la prima cascina ancora a sinistra, inoltrandoci nel bosco per la borgata Sampò. Volgendo lo sguardo verso valle scorgiamo un’enorme villa con un parco singolare: sculture moderne di colore acceso attorno ad un anfiteatro di cemento. Si tratta, come indica un cartello, del “Parco Scultureo Quirin Mayer”. Siamo in territorio di Bubbio e procediamo in direzione di Cassinasco Usciti da questa zona boschiva, una strada asfaltata che passa per Regione Roveta conduce alla cascina Poma. La oltrepassiamo alla nostra sinistra e proseguiamo in cresta fino a Cassinasco. E’ possibile pranzare nei giardinetti della Torre che è ciò che rimane dell’antico castello; si presume sia stata eretta nell’epoca bizantino-longobarda ed è possibile salire in cima per godere di uno splendido panorama.  Ritorniamo sui nostri passi per circa 500 metri per riprendere il sentiero, quindi su un tratto di strada asfaltata arriviamo alla frazione Gibelli. Giunti in regione San Giorgio, nel comune di Sessame, vale la pena degustare i vini ed i prodotti dell’azienda agricola che fa parte della “Fondazione Campagna Amica”. Oltrepassata quindi la  frazione di Cherposio, per strada asfaltata facciamo ritorno a Monastero Bormida. Una camminata di 16 chilometri circa della durata di circa cinque ore e mezza, tra vigneti e boschi, alla scoperta dei tesori della Langa astigiana, terra di vini pregiati, della robiola DOP e di tanti altri prodotti che rappresentano un fiore all’occhiello del Piemonte.

Notizie interessanti:

Vedi altro