CUNEO - In Piemonte 50 giorni senza precipitazioni: portate dei fiumi fino a oltre il 70% sotto le medie

La situazione idrica della nostra regione nell'analisi pubblicata dall'Arpa: sui pendii montani al sole neve assente fino a 2300 metri

Redazione 27/01/2022 15:40

Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 la presenza quasi ininterrotta di un blocco anticiclonico sull’Atlantico ha determinato temperature superiori alla norma sul Piemonte (+0.9°C a dicembre e +1.5°C a gennaio) e contemporaneamente impedito ai sistemi perturbati atlantici di transitare alle nostre latitudini. Lo rende noto Arpa Piemonte, che con un comunicato stampa ha fatto il punto sulla situazione idrica nella nostra regione. Non si verificano precipitazioni significative (ovvero superiori a 5 mm giornalieri di media regionale) sul Piemonte dall’8 dicembre scorso, per un totale ad oggi di ben 50 giorni consecutivi senza pioggia. Non si tratta di un record assoluto, in quanto il Piemonte ha visto periodi secchi ben più prolungati, tuttavia stiamo vivendo uno dei 15 periodi secchi più lunghi registrati in Piemonte negli ultimi 63 anni. L’annata 2021 si era chiusa con un deficit pluviometrico di circa il 17% a causa delle scarse precipitazioni di dicembre: questo mese di gennaio molto secco, dove si sono registrati 4.6 mm di pioggia media in regione, il 4° più secco dopo il 1989, il 1993 e il 2005, ha ulteriormente aggravato la situazione nel breve periodo tanto che l’anomalia negativa di pioggia in Piemonte dall’8 dicembre 2021 ad oggi varia tra i -45 mm e i -100 mm con le zone più in affanno a nord attorno al lago Maggiore e sui rilievi meridionali al confine con la Liguria.
 
Questo periodo prolungato di scarsità di precipitazioni inizia ad incidere anche sull’indice di anomalia della precipitazione a 1 mese (SPI 1 mese) che mostra come tutti i bacini del nord della regione si trovino in condizioni di siccità moderata che diventano di siccità severa in tutte le zone sudoccidentali del Piemonte, con i bacini di Tanaro e Stura di Demonte maggiormente in sofferenza. Sui 3 mesi la situazione è ancora relativamente nella norma, ma sugli ultimi 6 mesi le condizioni di siccità in regione sono ancora evidenti con la maggior parte dei bacini nella classe di siccità moderata. In questo contesto risulta delicata la situazione meteorologica che si prospetta per le prossime settimane, con le previsioni meteorologiche a medio termine che continuano a non mostrare alcuna precipitazione significativa sulla regione: un contesto che porterebbe a peggiorare ulteriormente le condizioni attuali di deficit pluviometrico.
 
Anche per quanto riguarda il manto nevoso presente sul territorio regionale la situazione è deficitaria. Le scarse nevicate registrate durante il mese di gennaio e il protrarsi di condizioni anticicloniche con temperature superiori alla norma hanno ridotto progressivamente lo spessore del manto nevoso, che si presenta su tutti i settori alpini della regione al di sotto della norma con un deficit superiore al 50%. Solamente in alta valle Susa e in alta val Chisone il deficit risulta più contenuto grazie a singoli episodi di foehn che hanno contribuito ad un apporto di nuova neve. In generale anche il limite della neve presente al suolo risulta ormai molto elevato per il periodo: nei pendii in ombra si trova neve a partire dai 1600-1800 metri; la copertura nevosa migliora oltre i 2 mila metri, comunque con spessore limitato. Nei pendii al sole il manto nevoso è assente o discontinuo fino ai 2300-2500 metri. Valori complessivi ben al di sotto della media del periodo, con un deficit stimato attorno al -60%.
 
Le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario della Regione presentano ovunque scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento: molto significativi i deficit nel bacino del Sesia a nord, del Pellice e del Maira a ovest e della Bormida a sud dove si supera il -70%. Una situazione, quindi, diffusa sull’intero territorio che si traduce in portate praticamente dimezzate sulle aste principali del Po e del Tanaro, in particolare alla sezione del Po a Torino, il 24 gennaio si è registrato un valore di portata di 31 mc/s, vicinissimo al minimo storico di 29,5 mc/s del gennaio 2008.

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