CUNEO - In Prefettura il Tavolo tecnico sulle Vulnerabilità: "I cittadini parte attiva nel segnalare e denunciare"

L'organismo è stato istituito nel 2024. Il Prefetto Savastano: "Collaborazione e monitoraggio costanti sono indispensabili"

01/12/2025 14:00

Il tavolo Tecnico sulle vulnerabilità, organismo istituito sul territorio di Cuneo nel 2024, è stato convocato dal Prefetto Mariano Savastano per prendere in esame i casi di cinque persone in situazioni di fragilità particolari che vivono sul territorio. Questi Tavoli infatti possono essere attivati per rendere possibile lo scambio e un approccio multilivello e multidisciplinare per casi particolarmente complessi di persone inserite nel sistema di protezione e accoglienza (quindi in particolare migranti, richiedenti asilo, rifugiati, vittime di violenza, minori non accompagnati), le cui fragilità possono arrivare a rappresentare un pericolo per se stesse e per la sicurezza pubblica. Al Tavolo possono però anche essere condivise situazioni di altri soggetti che, per fragilità e vulnerabilità di varia natura, vivono difficoltà particolarmente gravi anche in termini di socializzazione. L’obiettivo è, nel confronto con i diversi attori del territorio, ipotizzare risposte. Al Tavolo della Prefettura, insieme alla Sindaca Patrizia Manassero, c’erano le Forze di polizia, la Questura, l’Aso e le Asl CN1 e CN2, i Consorzi socio assistenziali del territorio, i Centri di prima accoglienza, CAS e SAI. Il confronto ha riguardato le storie di tre persone migranti e di due cittadini italiani con situazioni personali complesse. Si tratta di profili in cui si mescolano problematiche psicologiche o psichiche, a cui spesso si sommano storie di dipendenze. In queste vicende – hanno concordato i diversi attori del tavolo – l’elemento della volontarietà del soggetto fragile è indispensabile per poter riattivare la possibilità di percorsi di reinserimento sociale. In relazione ai casi di persone migranti, si è concordato sui limiti di un sistema per cui l’apertura delle strutture di accoglienza è rimessa alla volontarietà dei Comuni, mentre la gestione degli inserimenti è di competenza del Ministero degli Interni e i territori hanno limitate possibilità di inserire direttamente persone bisognose di accoglienza. Il Prefetto, nel condurre i lavori, ha evidenziato l’efficacia di questi Tavoli: “La condivisione delle procedure e degli interventi rende possibile un monitoraggio”. La cronaca nazionale recente ha mostrato come situazioni di fragilità sociale possono esplodere in vicende di grande pericolo, aveva spiegato il Prefetto; per questo “collaborazione e monitoraggio costanti son indispensabili, perché ciascuno possa svolgere il proprio ruolo nel migliore dei modi. Dallo scambio potranno anche emergere elementi di propositività nei confronti delle istituzioni nazionali”, ha sottolineato il Prefetto. In effetti proprio dal Tavolo è emersa la necessità di un sistema più costante di ‘tracciamento’ di questi casi, in modo da assicurare una continuità di attenzione sui soggetti fragili. Il Prefetto aggiunge: “Un elemento spesso necessario è che i cittadini si rendano parte attiva nel segnalare e denunciare i reati di cui sono testimoni o vittime, in modo che anche sul piano della giustizia si possano creare le condizioni di procedibilità. Per quanto paradossale possa apparire, un periodo di custodia carceraria può creare le condizioni per un cambiamento”. “Ringrazio il Prefetto che ha convocato questo Tavolo specifico per affrontare situazioni gravi e irrisolte che avevamo segnalato nelle settimane passate”, ha commentato la Sindaca Patrizia Manassero. “I servizi del territorio fanno tutti gli sforzi possibili per accompagnare le persone, ma ci sono a volte situazioni estremamente complesse, in cui è difficile identificare strade che rendano possibile il reinserimento e la convivenza sociale. Di fronte a queste storie spesso ci sentiamo scoraggiati perché manca l’elemento della volontà dei singoli per avviare un processo verso l’autonomia. Ringrazio tutti gli operatori e chi, nella quotidianità, si confronta con queste storie drammatiche”.

c.s.