L’Avis di Cuneo ha tagliato un traguardo importante: 80 anni di vita. Domenica 12 ottobre si è svolta la grande festa per celebrare degnamente questa ricorrenza. Un momento organizzato per dire grazie a coloro che ci sono sempre stati e che hanno dimostrato vicinanza nei confronti dell’Associazione in tutti questi anni. Una commossa presidente Rosina De Luca ha dato il benvenuto a tutti coloro che sono intervenuti sia con la presenza che con la testimonianza “Questa celebrazione - ha spiegato - è così significativa per la nostra comunità. Celebriamo quest’anno un traguardo straordinario, ottant’anni di vita, ottant’anni di solidarietà, ottant’anni di dono. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento a tutte le sezioni Avis della provincia di Cuneo che hanno voluto essere presenti alla nostra festa. La vostra partecipazione non è solo un gesto di vicinanza, ma la testimonianza di quella rete solidale che da sempre caratterizza il nostro movimento. Insieme siamo più forti, insieme possiamo fare la differenza nella vita di chi ha bisogno. Grazie per aver condiviso con noi questo momento di festa e di memoria”. “Un ringraziamento speciale - aggiunge - va ai soci dell’Avis Cuneo, ai nostri 782 donatori attivi che con la loro generosità rendono possibile tutto questo. Sono ottant’anni che donne e uomini di questa città scelgono di donare il proprio sangue, seguendo quei principi fondamentali di altruismo, anonimato e gratuità che ci guidano fin dalla nostra fondazione nel 1945. Le oltre 1000 donazioni effettuate solo nel 2024 sono la prova vivente che il cuore solidale di Cuneo continua a battere forte. A voi donatori va la nostra più profonda gratitudine: siete voi i veri protagonisti di questa storia”. Una storia che la presidente ha voluto raccontare: “Quando il dottor Vincenzo Marchisio, primo presidente della nostra sezione, fondò l’Avis Comunale di Cuneo - ha proseguito Rosina De Luca - nell’immediato dopoguerra gettò le basi di quello che sarebbe diventato un pilastro fondamentale per la sanità del nostro territorio. In quegli anni difficili, segnati dalle ferite della Seconda Guerra Mondiale, nasceva un’associazione che faceva della solidarietà la propria ragion d’essere. Nel corso di questi ottant’anni abbiamo costruito una storia di collaborazione costante con l’Ospedale Santa Croce, passando attraverso momenti significativi: dall’entrata in funzione della nostra autoemoteca nel 1971, operativa per oltre vent’anni, fino alla donazione della bilancia agitatore computerizzata nel 1991. Ogni gesto, ogni contributo ha avuto un unico obiettivo: salvare vite umane”. “La nostra Avis è una rete di impegno, di altruismo, di gratuità: un patrimonio umano. - continua la presidente - Il passato e la nostra storia aiutano a comprendere, ci deve essere guida per quanto stiamo facendo tutti insieme, è importante accrescere il senso di appartenenza all’Avis, il dare sempre senza chiedere nulla in cambio. E’ importante l’amore per l’Associazione e per i donatori che sono l’anello forte di Avis nella loro semplicità, sensibilità, umanità e senso di generosità. Oggi siamo qui per celebrare non solo la nostra storia, ma anche chi l’ha costruita giorno dopo giorno. Conferiremo le benemerenze avisine ai donatori che hanno raggiunto traguardi importanti nel loro percorso di dono, e avremo l’onore di insignire della targa di soci emeriti tre volontari straordinari: Giuseppina Ferrua, Romano Pellegrino e Francesco Ciolino. Il loro impegno negli anni rappresenta l’anima più autentica del volontariato”. Durante la celebrazione per gli 80 anni di fondazione l’Avis ha premiato il vincitore del concorso “Vetrina in rosso”, che ha visto la partecipazione di 40 attività commerciali di Cuneo. Complimenti a Relais Cuba per aver portato il messaggio della donazione nel cuore di Cuneo con creatività e sensibilità. In conclusione: “Proprio guardando avanti che possiamo dare un senso pieno a questi ottant’anni. La forza del volontariato non risiede nella quantità delle risorse, ma nella capacità quotidiana e silenziosa di rinnovarsi di fronte alle sfide. Chi dona il proprio tempo e le proprie energie decide di essere parte del cambiamento. Per questo motivo, scommettere sui giovani e valorizzare la presenza femminile sono i segni di chi guarda avanti. Avvicinare le nuove generazioni alla donazione è una sfida, ma anche un’opportunità: solo grazie a loro possiamo garantire un sistema sanitario più solido. I giovani sono il presente ed il futuro della nostra associazione e, se coinvolti nel modo giusto, possono fare la differenza nella vita associativa. Non celebriamo solo gli ottant’anni di storia, ma soprattutto rinnoviamo il nostro impegno per il domani. Perché ogni donazione è un gesto d’amore verso la vita, ogni donatore è un eroe silenzioso della nostra comunità”.