CUNEO - La Bisalta

Montagna

Luciano Giordano 22/06/2017 14:59

La Bisalta è una delle montagne più conosciute e si staglia sulla pianura cuneese; le sue cime sono raggiungibili da Boves, Peveragno, Chiusa Pesio, Vernante e Limone.
Una delle salite, che vi propongo con due varianti, molto frequentate è dal versante della Val Pesio esattamente dalle Meschie dove si arriva in auto da Pradiboni seguendo per 2 chilometri e mezzo una stradina asfaltata che passa alla borgata Tetti Marro. Si può parcheggiare vicino ad un’area attrezzata delle Meschie (o Mes’ce, Mus’ce). Cominciamo la nostra camminata su sterrata (1100 m.), oltrepassiamo un ponticello di cemento e poco dopo, sulla destra, ci avviamo su un sentiero (scorciatoia) decisamente in salita (palina con segni bianco-rossi) che, attraverso il bosco, conduce alla radura del gias Morteis (1468 m.). Poco dopo troviamo la bella “Fontana ‘d Camilu”. Riprendiamo nuovamente la strada e seguiamo le segnaletiche (la palina Besimauda, ore 1,30 dalla partenza).
A questo punto abbiamo due possibilità: salire direttamente sulla Besimauda oppure allungare il nostro percorso e compiere un giro ad anello per il Bric di Costa Rossa.
Cominciamo dalla prima opzione.
1) Dalla palina “Besimauda” sulla destra imbocchiamo un sentiero che sale ripido per i pascoli sulla Costa della Mula (2013 m.), oltrepassiamo il gias Pravinè soprano e seguiamo le tacche fino alla base della punta. Qui il percorso si fa più impegnativo, tra grossi massi e detriti (consigliabile sempre seguire le tacche), ma in breve arriviamo alla croce metallica della vetta della Besimauda (2231 m.) dalla quale appare un panorama veramente straordinario sulla pianura cuneese e sulla cerchia alpina, con un dislivello di metri 1.131 e circa 3 ore e mezza di tempo.
2) Dalla palina “Besimauda” (per la variante del giro completo ad anello), proseguiamo per la sterrata, subito dopo trascuriamo il ramo sulla sinistra che scende nella conca del vecchio gias e con un saliscendi arriviamo al gias Pravinè (1701 m., 2 ore dalle Meschie), cominciamo a salire sulla nostra destra lungo una traccia; su un masso troviamo scritto “per Creusa e Costa Rossa”. Seguire sempre le tacche gialle, molto utili in caso di nebbia; il percorso è erboso e cosparso di massi. Saliamo così il vallone Creusa dove la pendenza si fa più ripida, tra tornanti e diagonali. In certi punti il terreno si presenta umido e scivoloso. Arriviamo sulla cresta della Bisalta (2274 m.), svoltiamo verso sinistra, aggirando un grosso spuntone e proseguiamo per la vetta; in 20 minuti arriviamo al grande pilone che sostiene la croce del Bric Costa Rossa (2404 m. ore 4 ore e mezza circa).
Torniamo sui nostri passi e, quando incrociamo il punto da dove siamo arrivati in cresta, proseguiamo sempre sulla cresta in direzione nord e della punta Besimauda, in leggera discesa. Arrivati sulla cima della Besimauda (2231 m. e ore una dalla vetta di Costa Rossa) ripercorriamo il tragitto di salita della prima variante fino alle Meschie. Dislivello di circa 1300 metri e 7 ore e mezza in totale.
Alternativa per il Bric di Costa Rossa, forse un po’ meno conosciuta, è dal Buscaiè Val Colla.
Da Boves, Castellar, San Giacomo, proseguiamo fino al Buscaiè (970 m.) dove si può parcheggiare e ci incamminiamo sulla destra del torrente Colla, entriamo nel bosco dove un ripido sentiero conduce in una faggeta, una comoda stradina ci permette di migliorare il nostro percorso. Dopo alcuni tornanti (tacche bianco-rosse), ad un’ora dalla partenza, sorge il rifugio Ceresole (1550 metri, 8 posti letto). Dopo la roulotte del margaro proseguiamo quindi per il passo Ceresole (1620 metri), passando vicino alla fontana Motta e raggiungiamo la cresta nei pressi di Cima Motta (2277 m.), svoltiamo a sinistra sull’erbosa e ampia dorsale dove il percorso si fa più semplice per raggiungere infine il Bric di Costa Rossa (2404 m.). La discesa avviene sul percorso di salita.
Il dislivello è di 1150 metri e 3 ore e mezza di tempo in salita.
Non ci sono difficoltà tecniche su questi percorsi ma è necessario usare la massima prudenza, sia per i dislivelli importanti che in caso di avverse condizioni meteorologiche. Oltre a queste indicazioni è molto importante documentarsi bene sull’escursione che si vuole intraprendere .

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