BORGO SAN DALMAZZO - L’appello degli amanti della montagna: ‘Vogliamo tornare alle nostre valli’

Quasi 1500 firme in poche ore per la petizione promossa da un’ex insegnante borgarina: ‘Chiediamo a governo e Regione di permettere la cura del territorio montano’

a.c. 22/04/2020 10:03

Chiedono di “ritornare, con le dovute precauzioni, alle nostre montagne” i firmatari di una petizione online rivolta al governo e alla Regione a nome dei proprietari e affittuari di seconde case, dei turisti abituali e dei semplici escursionisti innamorati delle valli cuneesi.
 
L’appello è stato lanciato su Change.org da Enrica Carmagnola, una ex insegnante, oggi dipendente del Gruppo Merlo, residente a Borgo San Dalmazzo, e ha già raggiunto in poche ore quasi 1500 firme. Si tratta di un’iniziativa analoga nei contenuti a quella già promossa in Valle d’Aosta da Sergio Enrico, ex presidente del Forte di Bard, che ha raccolto il sostegno di guide, sci alpinisti ed escursionisti nonché di alcuni ‘testimonial’ di prestigio come lo scrittore Paolo Cognetti, vincitore del Premio Strega nel 2017.
 
Alle autorità si chiede che le prossime misure di contenimento dell'epidemia tengano in considerazione la peculiarità del territorio montano cuneese “presidiato in molti casi da piccole comunità, in gran parte di anziani, che proprio per questo si affidano al supporto di figli, parenti e amici che, pur non risultando proprietari o residenti, si occupano di fare la legna per l'inverno, vangare gli orti e seminar patate, curare gli apiari, fare il fieno e mantenere puliti i prati e i sentieri intorno ai paesi, che verrebbero presto divorati dalle sterpaglie”.
 
La realtà turistica delle valli cuneesi, fa notare la promotrice dell’iniziativa, “è basata sulla presenza di seconde case che vengono abitate solo nei mesi estivi, tipicamente da anziani che cercano un po' di refrigerio dalla calura estiva e il beneficio del cambiamento d'aria per affrontare meglio l'inverno”.
 
Sulle piccole attività di montagna, anche quelle dei frequentatori di sentieri e montagne che mantengono vivi e tracciati i percorsi con il loro passaggio, si basano intere comunità.
 
Per questo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al presidente della Regione Alberto Cirio i firmatari rivolgono quattro rivendicazioni:
 
1. Permettano di raggiungere, previa autorizzazione scritta del proprietario se diverso, i luoghi dove eseguire attività di manutenzione e cura del territorio all'aperto, anche fuori residenza.
 
2. Permettano ai proprietari, affittuari, o altri comunque autorizzati in forma scritta, attività  agricole, zootecniche, apicoltura, manutenzione, anche senza partita iva, nel rispetto delle distanze anti-contagio e utilizzando eventuali DPI se necessario.
 
3. Permettano ai singoli e ai componenti della stesso nucleo familiare, di svolgere attività motoria e sport all'aperto, anche fuori comune di residenza
 
4. Permettano ai proprietari e affittuari di seconde case di qualunque età, di trasferirsi per lunghe permanenze, ufficializzando eventualmente la propria presenza sul territorio e osservando se necessario un periodo di isolamento, supportato da servizi da organizzare localmente.
 
Questo è il link per chi volesse sostenere l’iniziativa con la propria firma.

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