Il Guatemala è un Paese attraversato da forti contrasti: natura straordinaria e povertà diffusa, cultura millenaria e profonde disuguaglianze, resilienza quotidiana e violenze strutturali. In molte aree, l’accesso ai diritti fondamentali - come istruzione, salute, protezione - non è garantito, e le fragilità sociali si intrecciano con quelle economiche, abitative, familiari.
In questo scenario, la clownterapia diventa un modo diverso per stare accanto alle persone, offrendo ascolto, immaginazione e vicinanza. Eso Es - associazione di clownterapia e solidarietà internazionale è una piccola organizzazione di volontariato con sede a Cuneo. Da oltre dieci anni porta avanti progetti a sostegno di bambini e famiglie in questo Paese del Centro America, con particolare attenzione all’educazione, all’infanzia fragile e alla promozione di un volontariato presente, etico, umano.
Dal 2014 realizza missioni regolari nel Paese, affiancando organizzazioni locali e internazionali con attività artistiche, educative e relazionali rivolte a bambini, famiglie e comunità in condizioni di vulnerabilità.
Dal 13 al 30 giugno si è svolta #OpeGuate, la settima missione in Guatemala, un’edizione intensa e trasversale che ha unito spettacolo, relazione e prossimità.
Al centro, una proposta semplice e potente: usare la clownterapia come strumento di incontro, in contesti segnati da fragilità spesso invisibili. Abbiamo attraversato territori rurali, quartieri complessi, luoghi dimenticati dai circuiti dell’assistenza e dell’attenzione pubblica. E in ognuno, abbiamo cercato un modo sereno e positivo per offrire ciò che sappiamo fare: uno spettacolo semplice, magico, gentile. Non cambia la vita: ma può, in quel momento, ridare respiro, restituire il diritto a sorridere, a sentirsi altrove per quell’istante. Come ci ha detto un papà di uno dei bambini del Progetto di Borse di Studio, con parole che porteremo con noi: “Ustedes desarrollan el sexto sentido... el de la imaginación” (“Voi aiutate a sviluppare il sesto senso... quello dell’immaginazione”), una frase che racchiude perfettamente il senso della missione.
I luoghi della missione 2025
Durante due settimane di attività, Eso Es ha operato in una pluralità di contesti, ognuno con caratteristiche, sfide e bisogni differenti:
- i bambini del progetto di borse di studio Eso Es, che vivono in condizioni sociali complesse e che, grazie
al sostegno educativo, cercano di costruire un futuro diverso;
- scuole rurali, principalmente in comunità indigene maya, dove l’accesso all’educazione è spesso precario
e la risata sembra, all’inizio, un lusso fuori posto;
- hogares per anziani e persone con disabilità, spesso segnati dall’abbandono famigliare e sociale, dove la solitudine convive con chi si prende cura di loro;
- Casa Ronald McDonald, casa di accoglienza pediatrica che offre ospitalità gratuita a famiglie indigenti con bambini oncologici, permettendo loro di accedere a cure altrimenti inaccessibili;
- un basurero, una distesa di rifiuti dove ogni giorno si lavora per sopravvivere: un contesto fragile, dove il clown entra in punta di piedi per portare colore e un attimo di respiro, nel pieno rispetto della dignità di chi affronta con coraggio una realtà durissima;
- due centri educativi nella zona del mercato “La Terminal” (Città del Guatemala), un’area urbana ad alta marginalità sociale, dove i bambini crescono esposti a lavoro minorile, bande criminali, vita di strada: in questi spazi, l’educazione e la protezione dell’infanzia diventano una vera sfida quotidiana;
- due centri per migranti retornados, in collaborazione con l’OIM (l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dell’ONU): persone espulse o reindirizzate in Guatemala da altri Paesi, spesso senza più nulla, reduci da un sogno infranto. I centri offrono accoglienza temporanea, un pasto caldo, una doccia, un luogo sicuro dove riposare prima di affrontare il dopo;
- un centro per adolescenti vittime di violenza sessuale – spesso già madri – gestito dalla segreteria presidenziale per il Benessere Sociale (SBS) del Governo del Guatemala: uno spazio di tutela in un Paese in cui la violenza di genere è endemica e strutturale, un luogo che richiede una presenza estremamente delicata, rispettosa e consapevole.
Che senso ha portare la clownterapia in questi contesti?
Significa confrontarsi con la parola “umanitario”. Perché se è vero che non operiamo in zone di guerra o in emergenze conclamate, è altrettanto vero che le persone che incontriamo portano su di sé i segni concreti dell’ingiustizia, della disuguaglianza, della violenza, dell’esclusione. La nostra non è una missione di emergenza nel senso stretto del termine: è una missione sociale, che si muove dentro le fragilità quotidiane e strutturali di un Paese come il Guatemala, dove le disuguaglianze sono profonde, sistemiche e spesso dimenticate. E ciò che proviamo a fare è entrarvi in punta di piedi, con rispetto, per offrire uno spazio altro: una sospensione, un piccolo varco. Perché è umanitario tutto ciò che ci riporta all’umano. Al diritto di giocare, ridere, sentirsi bambini, anche solo per poco. Anche quando si è già “adulti”.
In ogni luogo, Eso Es promuove un volontariato etico e consapevole: discreto, attento, rispettoso. Un volontariato che rifiuta il protagonismo e si prende cura della dignità di ogni persona incontrata.
Abbiamo messo in scena il nostro piccolo spettacolo: gag, magie, giochi, danze, improvvisazioni. Abbiamo condiviso sguardi, silenzi, sorrisi. E il dono più grande è stato poter essere accolti con semplicità e fiducia, anche da chi non ci conosceva. Siamo tornati con un’idea più limpida di cosa significhi “essenziale”: sentirsi visti, sentirsi accolti, sentirsi rispettati.
Un ringraziamento speciale
Siamo profondamente grati per l’opportunità di aver operato in luoghi tanto significativi, spesso difficili da raggiungere e da raccontare. Molte delle realtà che ci hanno aperto le porte sono gestite da enti internazionali di grande prestigio - come l’OIM delle Nazioni Unite - o da fondazioni locali di profondo impatto sociale. Poter accedere a questi contesti è stato possibile solo grazie a relazioni costruite nel tempo, fondate sul rispetto e su una fiducia che, per una piccola associazione come la nostra, rappresenta un onore e una grande responsabilità. Eso Es continuerà a sostenere il diritto all’educazione per i bambini guatemaltechi e a portare avanti, quando possibile, progetti di clownterapia in contesti internazionali. Laddove serva una presenza discreta, affettuosa, non invasiva. Una presenza che provi, anche solo per un attimo, a far volare l’immaginazione.