LIMONE PIEMONTE - Le mandrie tornano a casa: “Caluma el vache” celebra il “rito” della chiusura degli alpeggi

Protagonisti dell’evento i tre fratelli Dalmasso, malgari ventenni di Limone. I contributi sono stati donati a Giovanni Bonardo, che ha perso la sua mandria a Oncino

Redazione 25/09/2025 18:35

Ottava edizione per “Caluma el vache. Il ritorno della mandria a valle”. L’evento organizzato dalla Confagricoltura di Cuneo, per celebrare la chiusura della stagione di alpeggio, ha visto protagonisti della discesa a valle i capi bovini dei fratelli Luigi, Davide e Gabriele Dalmasso, malgari ventenni di Limone Piemonte, dall’alpeggio Pancani fino alla località Panice Sottana. Il momento rappresenta un tradizionale occasione di incontro con i malgari cuneesi per riflettere sulle problematiche che interessano il comparto delle terre alte e, più in generale, richiamare l’attenzione alle esigenze di chi lavora in montagna. Sotto una bella ma fredda giornata di sole, all’iniziativa hanno preso parte tra gli altri i consiglieri regionali Francesco Graglia e Mauro Calderoni, il consigliere comunale Manuel Giordano per il Comune di Limone Piemonte, il direttore di Anaborapi Andrea Quaglino, il presidente di Coalvi Guido Groppo, oltre a diversi altri sindaci e consiglieri dei Comuni della zona, rappresentanti di altri enti, e decine di allevatori della Granda e appassionati. Dopo la benedizione della mandria e di tutti presenti da parte del parroco di Limone e Vernante, don Luca Lanave, e gli interventi di rito, è stato premiato il malgaro Michele Gastaldi di Rocca de’ Baldi (“Cioca d’or 2025”) per la dedizione all’allevamento e alla montagna, e per essere sempre stato un punto di riferimento per gli altri malgari. Una “Cioca d’or speciale” è stata assegnata anche ai fratelli Dalmasso che si sono resi disponibili per la discesa a valle della loro mandria. La mattinata si è conclusa con un momento conviviale presso la tensostruttura, allestita per l’evento in prossimità dello chalet La Grogia. Nel corso della giornata è stata illustrata l’iniziativa della Fondazione La Stampa - Specchio dei tempi a favore del malgaro Giovanni Bonardo, colpito dalla perdita dell’intera mandria di 49 capi bovini a Oncino: gli animali sono stati uccisi in estate da un male misterioso, ma Bonardo è impegnato a ricostruire la sua attività. Confagricoltura Cuneo, condividendo a pieno l’iniziativa di Fondazione La Stampa - Specchio dei tempi, integrerà l’aiuto economico donando a Giovanni Bonardo l’intero contributo volontario raccolto in occasione di “Caluma el vache”. Chi volesse sostenere nelle diverse modalità Giovanni Bonardo può contattare gli uffici dell’organizzazione agricola. “I problemi sono molteplici: - dice Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo - dai cambiamenti climatici che non aiutano chi lavora nelle terre alte - con la siccità sempre più frequente negli alpeggi - fino alle nuove epizoozie, come la dermatite nodulare bovina, che questa estate ha minacciato la salute dei capi. Il Ddl Coltivitalia, che contiene misure di consolidamento e di sviluppo del settore agricolo, prevede risorse importanti per la zootecnia: auspichiamo che possano essere rese disponibili in tempi rapidi. In questo momento storico la razza Piemontese è tornata ad avere quotazioni in grado di sostenere i costi ed avere un minimo di remunerazione e questo rappresenta un buon segnale per i nostri imprenditori, ma la burocrazia resta pressante e le norme continuano a limitare troppo l’attività. Un esempio concreto si verifica ormai in ogni stagione estiva: a causa della grave carenza idrica, in molti alpeggi la permanenza dei capi nei pascoli in quota non è più compatibile con le condizioni di benessere animale. Tuttavia, le aziende non possono scendere a valle anticipatamente senza deroga per non perdere i contributi legati alla PAC e al CSR, che restano fondamentali per la loro sopravvivenza. È necessario intervenire per evitare queste contraddizioni e consentire alle nostre imprese di continuare a lavorare e investire nel futuro”. Tra i temi affrontati anche le nuove linee guida del ministero per la produzione di formaggi e derivati a latte crudo, che rischiano di essere molto gravose per le piccole imprese agricole in aree marginali o montane: “Le aziende - aggiunge Roberto Abellonio, direttore di Confagricoltura Cuneo - saranno presto chiamate, infatti, a costi elevati e a non poche difficoltà organizzative per adempiere a quanto previsto. Confagricoltura è attiva nelle sedi ministeriali e regionali dove ha presentato osservazioni affinché si possano trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze anche dei piccoli caseifici”. Senza dimenticare l’eccessivo carico burocratico: “Pratiche ridondanti e spesso non coordinate tra diversi uffici rischiano di sottrarre tempo e risorse preziose al lavoro quotidiano degli allevatori. È fondamentale - sottolinea ancora Abellonio - che venga semplificata la gestione amministrativa, in modo da non penalizzare chi, con impegno e sacrificio, mantiene viva la tradizione dell’allevamento in montagna, presidio fondamentale per la tutela del territorio e la salvaguardia della biodiversità. Confagricoltura continuerà a portare queste istanze ai tavoli istituzionali, chiedendo norme più equilibrate e attente alla specificità delle aree interne e alpine. Ringraziamo infine tutti i politici e le istituzioni che hanno voluto esserci per dare ascolto alle esigenze e problematiche di chi vive e lavora nelle Terre Alte”. L’evento si è svolto in collaborazione con l’ATL del Cuneese e la Riserva Bianca, il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte e il patrocinio della Provincia di Cuneo e del Comune di Limone Piemonte. 

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