CUNEO - Liquori prodotti "come una volta": Bordiga, innovarsi restando fedeli alla tradizione

L'azienda cuneese nata nel 1888 ha saputo restare al passo con i tempi pur conservando pratiche antiche, partendo da erbe rigorosamente raccolte a mano. Tra i prodotti, il genepy un fiore all'occhiello

Informazione pubblicitaria 13/08/2022 08:04

La tradizione è il nostro futuro”. Questo il “motto” orgogliosamente sfoggiato da Bordiga sul suo sito internet. Fondata nel 1888 a Confreria da Pietro Bordiga, appassionato erborista originario della valle Grana formatosi a Torino, oggi l’azienda è un punto di riferimento nel settore liquoristico italiano e non solo: resistendo ai tempi e all’introduzione di pratiche negative, tra le quali la sintesi chimica, ha saputo innovarsi pur portando avanti pratiche tradizionali, che richiedono tempo e dedizione, altrove soppiantate dal progresso dell’industria. La filosofia e la qualità dei prodotti che animavano il fondatore sono infatti rimaste invariate: si continua a produrre sempre partendo da materie prime selezionate e di qualità.
 
Erbe officinali alpine ancora raccolte a mano sulle montagne, le spezie più pregiate, l’alcool di grano più puro, lo zucchero più raffinato e l’acqua delle Alpi costituiscono, ai nostri giorni proprio come nel lontano 1888, la base con cui i mastri distillatori preparano i rinomati prodotti Bordiga oggi apprezzati in tutto il mondo. Il legame con la tradizione è un vero e proprio punto cardine tra i valori dell’azienda. Per questo il libro delle ricette del Cavalier Pietro Bordiga è ancora oggi fonte d’ispirazione per la produzione. Si legge sul sito dell’azienda di via valle Maira: “Contiene un gran numero di composizioni di ideazione del Cavaliere stesso oppure risalenti alla tradizione popolare locale. Ad esempio spesso gli amari, usati come cura quasi per tutto, erano creati dalle persone dotte del paese come il sindaco, il medico condotto e soprattutto dal farmacista o speziale, come veniva chiamato anticamente”.
 
In particolare la raccolta a mano, svolta da alcuni raccoglitori che collaborano con l’azienda, rappresenta un motivo d’orgoglio, oltre che una delle peculiarità dell’azienda, che utilizza quasi esclusivamente erbe che crescono spontanee, senza fertilizzanti, quindi intrinsecamente biologiche. Poi un’altra pratica tradizionale, l’essiccazione sul posto, senza additivi chimici, prima del trasporto allo stabilimento. Fa eccezione il genepy, unica tra le botaniche alpine che viene coltivata: trattandosi di una specie protetta, non può infatti essere raccolta là dove cresce spontaneamente. Raccolta a mano che sulle bottiglie Bordiga è segnalata da un bollino rosso riportante il disegno stilizzato di una mano che tra indice e pollice tiene un fiore di genepy.
 
Il genepy, in un catalogo ricco di amari, aperitivi, Vermouth e tanto altro ancora, rappresenta uno dei fiori all’occhiello della produzione Bordiga. Il tradizionale liquore delle Alpi occidentali è ottenuto dall’infusione dei fiori dell’Artemisia Mutellina, che cresce nei pendii rocciosi più alti delle Alpi Marittime e Cozie. Le sue origini risalgono al ‘700, quando in Piemonte e Valle d’Aosta fecero la loro comparsa i primi liquori alle erbe. Fino ai primi anni del ‘900 la sua produzione rimase a livello locale, poi la nascita dei primi comprensori sciistici negli anni ’30 contribuì ad accrescerne la fama e la richiesta da parte dei turisti che raggiungevano le montagne piemontesi e valdostane. Fu così addirittura la Regione Piemonte, per evitare la scomparsa della varietà selvatica data dall’utilizzo “intensivo", ad avviare le prime coltivazioni nel Cuneese e nel Torinese.
 
L’azienda cuneese - oggi presente in gran parte d’Europa, in Canada, negli Stati Uniti, a Hong Kong e in Australia - ne produce quattro varietà: il genepy bianco, quello secco, quello Bordiga e infine il genepy “Elva”.

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