CUNEO - Lunedì 31 agosto la protesta dei lavoratori della sanità privata di fronte al 'Santa Croce'

Il presidio indetto dalle sigle sindacali Cgil e Cisl per chiedere la firma del contratto nazionale collettivo di lavoro

Redazione 28/08/2020 15:05

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa firmato dalle sigle sindacali Fp Cgil e Cisl Fp.
 
Lunedì 31 agosto dalle ore 13 alle ore 15 davanti all’Ospedale S.Croce di Cuneo presidio dei lavoratori della sanità privata. Siamo oltre l’indignazione, oltre la vergogna!
 Prosegue la mobilitazione anche in provincia di Cuneo.
 
Entro il 30 luglio infatti, come da preintesa sottoscritta il 10 giugno, Aris e Aiop (Associazioni datoriali di
 Categoria) avrebbero dovuto convocare le Organizzazioni Sindacali per la firma definitiva del contratto nazionale collettivo di lavoro della sanità privata, dopo 14 anni di attesa e anni di trattativa e che
in Provincia di Cuneo interessa Aziende importanti quali Amos, Casa di Cura Città di Bra, Clinica San Michele di Bra, la Casa di Cura Monteserat, Orizzonte Speranza e più di mille lavoratrici e lavoratori che in
queste realtà operano. Invece è stato comunicato che ciò non sarebbe avvenuto. Un comportamento scioccante e vergognoso, sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Mai ci era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Ora basta.
 

Il tempo delle trattative si è concluso con la firma della preintesa. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Ora non rimane che la lotta, arrivando fino allo sciopero nazionale.Vergogna!

A fronte del fatto che Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) questi soggetti si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti. Da mesi lavoriamo affinché tutte le garanzie necessarie a portare a buon fine questa trattativa siano assicurate dalle Istituzioni e oggi dicono che ancora non basta. Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto. Chiediamo alle Regioni di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti. Ci aspettiamo, a partire dal Ministro Speranza, il presidente Bonaccini e tutti gli assessori regionali alla sanità, una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia.

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