CUNEO - Montagna, Uncem Piemonte sostiene l’appello degli escursionisti: ‘Torniamo a camminare all’aria aperta’

Dall’unione dei comuni una richiesta ai futuri gitanti: ‘Ci sono negozi di prossimità che devono vivere. Non portate tutto da casa, aiutate il territorio’

Redazione 24/04/2020 12:31

 
Anche l’Uncem Piemonte sostiene l’appello lanciato pochi giorni fa su Change.org da una ex insegnante di Borgo San Dalmazzo, Enrica Carmagnola, per chiedere alle autorità nazionali e regionali di consentire ai proprietari di seconde case e agli escursionisti di “ritornare, con le dovute precauzioni, alle nostre montagne”.
 
La petizione riprende un’analoga iniziativa promossa in Valle d’Aosta, alla quale hanno già aderito 6500 persone tra cui guide, sci alpinisti ed escursionisti illustri come lo scrittore Paolo Cognetti. “È importante, camminare e pedalare. L'outdoor è l'unica strada vincente per il nuovo 'turismo' montano post Covid-19” conferma l’unione dei comuni montani aderendo alla proposta.
 
Ma c’è anche un altro appello che gli enti locali del territorio vogliono rivolgere proprio a chi chiede di tornare a respirare l’aria libera dei monti: “Non è un appello ‘nuovo’, lo ripetiamo da un po'. Chi va a camminare, in bici o a fare altri tipi di attività nelle zone montane, non dimentichi che lì c'è un paese, una comunità, un territorio che deve vivere. Ci sono negozi, esercizi commerciali di prossimità, multiprodotto e multifunzionali, che vanno sostenuti”.
 
Dunque la raccomandazione è questa: “Impegniamoci, ciascuno dei firmatari e tutti gli amanti della montagna, in occasione di ogni escursione, a non portarci tutto da casa - panino, acqua, prosciutto, formaggio, crostata comprati in un supermercato della città - e invece compriamo i prodotti per la gita (e da riportare a casa) in un Comune montano. Dieci euro a testa non sono molti, a ogni escursione. Dieci euro, in un negozio del paese delle valli alpine e appenniniche che tocchiamo. Non carità, non una questua. Ma una opportunità per un patto di territorio che fa bene all'economia della montagna e delle comunità”.

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