La Regione Piemonte ha pubblicato quattro nuovi bandi dedicati alla forestazione, all’imboschimento e ai sistemi agroforestali su terreni agricoli, per un totale di 3.557.080 euro di risorse disponibili. Le domande possono essere presentate fino a venerdì 30 gennaio 2026 alle ore 18. "Si tratta di interventi strategici per le aziende agricole del territorio – commenta Silvio Chionetti, vicedirettore provinciale vicario e responsabile dei Tavoli tecnici e dei Centri di assistenza agricola di Cia Agricoltori italiani di Cuneo – perché permettono di coniugare sostenibilità ambientale, gestione responsabile del territorio e possibilità di integrazione del reddito. Le risorse rese disponibili consentono di investire in progetti che migliorano il paesaggio rurale, aumentano la resilienza degli ecosistemi e contribuiscono alla creazione e al mantenimento di superfici forestali di qualità. Invitiamo gli agricoltori a cogliere queste opportunità, anche in un’ottica di lungo periodo, perché la cura dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio forestale sono ormai leve imprescindibili per lo sviluppo del settore". Il primo bando riguarda l’impianto di imboschimento naturaliforme su superfici agricole. L’intervento prevede la realizzazione di nuovi popolamenti forestali permanenti, non trasformabili in futuro ad altro uso, attraverso specie arboree e arbustive autoctone e certificate, idonee alle condizioni ambientali delle aree di pianura, uniche ammesse. L’obiettivo è la ricostituzione delle superfici boschive planiziali e la creazione di boschi naturaliformi, polifunzionali e gestiti con criteri di selvicoltura naturalistica. Il sostegno copre interamente la spesa ammissibile. Le superfici vanno da un minimo di 2 ettari in corpi da almeno 1 ettaro a un massimo di 15 ettari. Possono presentare domanda soggetti pubblici e privati, loro associazioni e altri enti titolari della conduzione di superfici agricole. Il secondo bando è dedicato all’impianto di arboricoltura a ciclo breve, la cosiddetta pioppicoltura, con impianti temporanei della durata minima di 8 anni. Le piantagioni devono prevedere almeno due cloni di pioppo, dei quali almeno uno appartenente ai materiali a maggiore sostenibilità ambientale e utilizzato almeno per un quinto delle piante messe a dimora. La percentuale di sostegno varia in funzione delle caratteristiche dell’impianto: è riconosciuto un contributo più elevato quando l’azienda dispone di certificazione di gestione sostenibile delle foreste o quando almeno la metà dei cloni impiegati appartiene ai materiali più sostenibili; negli altri casi il contributo è più contenuto. L’ammissibilità è limitata alle aree di pianura, con superfici comprese tra 2 e 15 ettari, e la partecipazione è riservata ai soggetti privati proprietari o gestori di terreni agricoli, anche in forma associata. Un ulteriore bando riguarda l’arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo, con impianti temporanei di latifoglie pregiate destinati sia alla funzione ambientale sia alla produzione di legname di qualità, con durata minima di 15 anni. Gli impianti devono comprendere almeno tre specie arboree, con due principali e una accessoria. Il sostegno è previsto nella misura integrale per enti pubblici e di diritto pubblico, mentre è riconosciuta una percentuale leggermente inferiore agli imprenditori agricoli e agli altri soggetti privati. Anche in questo caso, gli interventi sono ammessi soltanto in pianura, per superfici da 2 a 15 ettari, e possono presentare domanda esclusivamente soggetti privati proprietari o gestori di terreni agricoli. Completa il quadro il bando dedicato all’arboricoltura a ciclo medio-lungo con specie tartufigene, che sostiene impianti temporanei di latifoglie tartufigene, anche micorrizate, destinati sia alla produzione di tartufi sia alla tutela ambientale, con durata minima di 15 anni. Gli impianti devono comprendere almeno due specie arboree, con la meno presente pari ad almeno il 10 per cento delle piante totali. Gli interventi sono ammessi unicamente nelle aree identificate dalla Carta delle attitudini tartufigene della Regione Piemonte come zone a vocazione media o alta per la produzione di tartufo bianco, nero o scorzone. Le superfici finanziabili sono comprese tra 1 ettaro, in corpi da almeno 0,25 ettari, e 15 ettari. Anche in questo caso sono ammessi esclusivamente soggetti privati proprietari o gestori di terreni agricoli, singoli o associati, mentre le aliquote di sostegno seguono la stessa struttura del bando dedicato alle latifoglie pregiate. Chionetti ricorda che tutte le sedi di Cia Cuneo sono pienamente organizzate per assistere gli interessati nella predisposizione e presentazione delle domande, offrendo supporto tecnico e amministrativo lungo l’intero percorso di partecipazione ai bandi.