CUNEO - Nuovi criteri per l'assegnazione delle case popolari: prima i "piemontesi"

La nuova legge regionale prevede premialità per chi risiede in Piemonte da 15, 20 o 25 anni, a prescindere dalla nazionalità

Redazione 21/02/2024 08:05

La Regione Piemonte introduce nuovi criteri di punteggio per l’assegnazione della casa popolare. Ieri a Palazzo Lascaris è stata approvata la nuova legge regionale sulla Casa, fortemente voluta dall'assessora alle Politiche per la Casa Chiara Caucino. 
 
La nuova legge, come accennato, è destinata a rivedere in maniera significativa i punteggi di assegnazione, partendo dal presupposto di creare nuovi strumenti di premialità, in particolare in due fattispecie. La prima per dare un riconoscimento ai cittadini aventi diritto alla casa popolare, di qualsiasi nazionalità d’origine, che risiedono in Piemonte da 15, 20 o 25 anni. 
 
Si legge nel comunicato che illustra il provvedimento: "L’idea è quella di premiare chi in Piemonte risiede da anni, nella nostra regione ha lavorato e pagato le tasse, contribuendo allo sviluppo socio-economico del territorio". La seconda premialità riguarda invece i nuclei famigliari mono genitoriali con figli minori a carico che vedranno aumentare il proprio punteggio di assegnazione. 
 
"La nuova legge - prosegue il comunicato - punta anche fortemente a mettere un punto fermo nel contrasto all’illegalità, compresi i 'furbetti', coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa popolare, ma che poi si scopre che posseggono beni 'da ricchi'. Per questa categoria ci sarà un sostanzioso giro di vite: l’assegnatario, per avere la casa, non potrà infatti più possedere beni mobili registrati come automobili, motoveicoli di grossa cilindrata, o caravan inquadrati nella categoria dei beni di lusso. Inoltre sono stati esclusi dall’applicazione della legge 3 del 2010 gli immobili che verranno destinati alle forze dell’ordine per garantire sicurezza nei contesti più disagiati. La legge punta quindi a promuovere, con queste ed altre azioni, l’equità sociale, premiando allo stesso tempo le persone che qui hanno vissuto e che hanno fatto del Piemonte la propria casa". 
 
"Oltre a tutto ciò - ha spiegato Caucino - abbiamo inserito nuovi principi orientati alla legalità come il divieto di assegnazione a favore di coloro che hanno occupato abusivamente uno stabile Atc nei 10 anni precedenti e, fermo restando la decadenza del diritto di assegnazione nel momento in cui l’assegnatario fosse soggetto a una condanna detentiva, con le nuove regole, per tutelare la famiglia del potenziale reo, il titolo passerà automaticamente al coniuge, ai figli oppure ai parenti conviventi".
 
Prosegue Caucino: "Abbiamo lavorato anni per raggiungere questo risultato, con l’unica finalità di agevolare sempre di più i fragili, coloro che versano in condizioni di maggior difficoltà. Sono certa che quello raggiunto oggi sia un obiettivo importante ed ambizioso, orientato esclusivamente a criteri di giustizia e di equità. Un passo avanti importante per un Piemonte che, grazie a questa giunta, ha saputo, in questi anni, mantenere le sue promesse: non lasciare mai nessuno indietro o, peggio ancora, da solo".
 
 
 

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