CUNEO - Oscar Green 2021: tre giovani cuneesi tra i vincitori alla finale interregionale Piemonte-Valle d'Aosta

Premiati i giovani che hanno risposto alle sfide e innovato la loro azienda: Pietro Monti di Perletto, Maurizio Oggero di Trinità, Valentina Grasso di Treiso

21/10/2021 12:06

Gli Oscar Green 2021 hanno portato sul podio 13 giovani imprese piemontesi e valdostane, premiate nella cornice del Forte di Bard, durante la finale interregionale che ha visto insieme Giovani Impresa Coldiretti Piemonte e Valle d’Aosta. Tre di loro provengono dalla Provincia Granda: Pietro Monti, 36 anni, dell’azienda agricola Roccasanta di Perletto, Maurizio Oggero, 31 anni, dell’azienda agricola Oggero Adriano Giovenale di Trinità e Valentina Grasso, 32 anni, dell’azienda agricola Cà del Baio di Treiso.
 
“Giovani che sfidano il Covid” è stato il titolo di quest’anno del concorso che ha premiato proprio l’innovazione, sotto diverse forme, in agricoltura e la tenacia delle imprese in un anno particolarmente difficile a causa dell’emergenza sanitaria.
 
“Abbiamo voluto portare un messaggio positivo all’evento di premiazione – ha evidenziato Marco Bernardi, delegato provinciale Giovani Impresa – che ha dimostrano, ancora una volta, come l’agricoltura piemontese non si sia mai fermata, nonostante le difficoltà della pandemia. Si tratta di una vetrina molto importante, con Oscar Green Coldiretti offre, infatti, una grande opportunità ai giovani agricoltori che implementano ed innovano il nostro patrimonio d’eccellenza. Grazie alle nuove generazioni, il binomio agricoltura e innovazione è diventato sempre più frequente: l’esempio l’abbiamo avuto  proprio dalle aziende che hanno partecipato a questo concorso con passione, creatività e professionalità”.
 
Tre storie diverse quelle dei giovani imprenditori agricoli vincitori che sanno di rinascita e rivincita.
 
Pietro Monti, vincitore per la categoria “Creatività”, dopo un grave incidente stradale nel 2011 perde la vista: da qui l’idea di creare una nuova etichetta in carattere braille per permettere ai non vedenti di poter capire ciò che viene scritto sull’ etichetta delle bottiglie, per lanciare il segnale di riscossa e del non arrendersi mai. Inoltre, grazie alla collaborazione con due ragazzi della zona, è stato lanciato il progetto “Adotta un filare” attraverso il quale é possibilità avere la propria targa sul filare e ricevere i vini del vitigno.
 
C’è poi la storia di Maurizio Oggero (vincitore della categoria “Impresa Digitale”) che da avvocato, decide di abbandonare la professione e tornare in campagna insieme ai cugini per prendere le redini dell’azienda di famiglia che distingue per la multisettorialità delle sue produzioni: dall’allevamento di bovini da latte e da carne alla coltivazione di cereali. L’innovazione digitale riguarda l’introduzione in stalla un collare per l’interfaccia uomo-macchina che permette di stimare le performance produttive di ogni animale e avere un monitoraggio continuo del loro stato di salute, così da intervenire prontamente nel caso di necessità. Inoltre l’azienda produce energia tramite l’impianto di biogas, alimentato con i reflui della stalla e con i pannelli fotovoltaici sul tetto delle serre fisse senza così consumo di suolo agricolo. Valentina Grasso, ha vinto invece la categoria “Sostenibilità e transizione ecologica”. La sua azienda ha abolito concimi chimici e i diserbanti di sintesi, applicando regolarmente il sovescio tra i filari. In cantina vengono usati i lieviti autoctoni nelle fermentazioni, per favorire l’espressione autentica di ogni vino e limitato al minimo l’impiego di anidride solforosa. Il metodo green di produzione di vino di eccellente qualità si concretizza anche con l’adozione del disciplinare The Green Experience.
 
“In piena pandemia – fa notare Roberto Moncalvo, delegato confederale di Coldiretti Cuneo – è cresciuto solo il numero di giovani imprenditori agricoli con un incremento dell’8% negli ultimi cinque anni, in netta controtendenza rispetto all'andamento generale dell'economia, come è emerso dall’analisi della Coldiretti sulla base del Rapporto del Centro Studi Divulga. Dati che dimostrano come la nostra agricoltura sia un settore che sa dare concrete prospettive di futuro. L’agricoltura piemontese ha bisogno dell’innovazione e di nuova linfa che proprio i giovani sanno portare grazie a nuove idee che nascono da esigenze e sperimentazioni, ma che sanno poi concretizzarsi in veri progetti”.
 
“Per sostenere però i progetti imprenditoriali dei nostri giovani – aggiunge Fabiano Porcu, direttore di Coldiretti Cuneo – è urgente abbattere la burocrazia  e l’inefficienza che frenano l’avvio di nuove attività, oltre a mettere a disposizione tutte le opportunità che possono generarsi attraverso i Bandi del Programmi di sviluppo rurale (PSR) dell’Unione Europea”.

c.s.

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