CUNEO - 'Per il recupero dell'ex Policlinico un progetto senza rispetto di ciò che lo circonda'

Le riflessioni del comitato 'Di Piazza in Piazza' sui piani dell'amministrazione per l'edificio di corso Dante

16/07/2020 08:14

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni del comitato cuneese "Di Piazza in Piazza".
 
L’edificio dell’ex Policlinico di corso Dante ha una vicenda che corre su un filo lungo 30 anni. Con il passare del tempo gli amministratori, cittadini e la nostra comunità hanno, a poco a poco, smarrito il filo della motivazione che aveva fatto nascere l’edificio e che ne aveva segnato la storia, perdendone la memoria di
luogo destinato a curare ed alleviare almeno un poco le difficoltà del vivere quotidiano che anche a Cuneo non sono mai mancate. A causa di ciò, la storia dell’ ex Policlinico ha seguito invece un altro filo: quello dell’ abbandono, del degrado, della guerra fra poveri che si contendono un riparo per la notte, della natura che si riprende il suo spazio, popolato di piante e animali. Per anni la città ha invocato genericamente un rimedio purchessia a questa ferita del tessuto urbano, ritenendo che qualsiasi cosa sarebbe stata meglio della situazione che si era creata.
 
A quel punto c’erano le basi per risolvere il degrado con il cambio di destinazione e l’abbattimento dell’ex Policlinico, ma l’Amministrazione cittadina ha perso il filo, quello della gronda e quello dell’armonia archittettonica permettendo la costruzione di un edificio senza rispetto di ciò che lo circonda. E così, mentre a Cuneo scompare Roberto Albanese , l’uomo che ha passato la vita a riannodare i fili del passato e del presente storico ed archittetonico cittadino, mentre la nostra Amministrazione lo celebra, sarebbe lecito aspettarsi che armonizzasse il nuovo costruito con la sostenibilità energetica, con i legittimi interessi economici privati e, non ultimo, con il filo archittettonico-urbanistico che rende riconoscibile una città.

c.s.

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