Un impatto economico complessivo pari a circa 111 milioni, dove per ogni euro speso dai visitatori si rileva un ritorno pari a 2,38 euro; importanti ricadute sulla comunità in termini di governance locale, offerta turistica, occupazione e valore del patrimonio immobiliare; dibattito fra gli attori locali su progetti di sviluppo sostenibile, innevamento artificiale, potenziamento di ricettività e attività gestionali e sulla destagionalizzazione del turismo. Sono alcuni risultati dello studio condotto nel periodo dicembre 2024-marzo 2025 nelle stazioni di Prato Nevoso e Limone Piemonte - due tra le principali destinazioni sciistiche del Piemonte - e Pian Munè (Paesana) - rappresentativa delle piccole stazioni della provincia di Cuneo. Un’indagine condotta attraverso analisi storiche su occupazione, patrimonio immobiliare e andamento dei movimenti turistici, interviste sul campo rivolte a quasi 1.500 turisti ed escursionisti, questionari on-line proposti agli operatori economici della filiera turistica e focus group di opinion leader qualificati delle tre stazioni.
Un lavoro voluto ed elaborato alla luce del cambiamento climatico e della necessità di un nuovo approccio al prodotto turistico neve, da realizzare attraverso una riflessione profonda sull'impatto delle destinazioni sciistiche del Cuneese in ottica di sostenibilità.
"La montagna, e in particolare lo sci, in Piemonte rappresentano un’assoluta eccellenza che porta ricadute socio-economiche rilevanti. Ora abbiamo anche uno studio che dimostra quanto questo settore sia importante per lo sviluppo regionale. Per ogni euro speso il ritorno è di oltre il doppio a beneficio di tutti gli attori locali, ovvero ristoratori, albergatori e gestori delle stazioni sciistiche. Un altro dato che ci rende orgogliosi è quello relativo alle provenienze dei turisti - affermano l’assessore al Turismo Marina Chiarelli, l’assessore alla Montagna Marco Gallo e l’assessore al Commercio Paolo Bongioanni -. Le stime segnalano che la stagione appena conclusa segna incrementi importanti di movimenti dall’estero con un aumento di oltre il 35% e una predominanza dei visitatori di Prato Nevoso che vengono dal Regno Unito (52,7%), a conferma che il Piemonte è sempre più attrattivo a livello internazionale. Una situazione destinata a cambiare ancora in meglio con la prossima riapertura, dopo cinque anni, del Tunnel del Tenda e il ripristino dei flussi dalla Francia del sud e dall'aeroporto di Nizza. Guardando all’Italia è positivo vedere i turisti toscani scegliere le nostre montagne nonostante la distanza. La strada è quella giusta ma ora occorre fare uno sforzo in più per destagionalizzare il turismo. Continueremo ad investire in questo settore per rendere l’offerta sempre più vasta e allargata anche al di fuori del periodo invernale".
"Il comparto del turismo invernale è di fondamentale importanza per la ricaduta diretta sulle imprese e i territori montani, non solo del Cuneese. Lo studio realizzato è di grande interesse, in particolare poiché ha consentito di conoscere le opinioni e i suggerimenti dei turisti e dei visitatori delle stazioni sciistiche in un’ottica di miglioramento dei servizi e dell’accoglienza secondo le loro aspettative. - commenta il presidente del CdA di Visit Piemonte, Beppe Carlevaris -. Le tendenze e le esigenze del mercato turistico sono in continua evoluzione e la percezione di operatori e residenti non sempre riesce ad esserne consapevole. In questo senso, e nell’ottica di uno sviluppo sempre più attento ai principi di sostenibilità, l’indagine può offrire spunti davvero utili per il turismo della neve nell’intero Piemonte".
"I dati analizzati confermano come il comparto turistico montano invernale rappresenti un asset strategico per l’economia della nostra provincia - afferma il presidente dell’ATL del Cuneese, Mauro Bernardi -. Il cambiamento climatico ci impone riflessioni volte ad avviare progettualità che possano garantire il lavoro non solo nella stagione invernale, ma per più mesi l’anno. Si tratta dunque di investire pensando alle nuove generazioni, con l’auspicio che il coordinamento territoriale e le risorse a disposizione possano giovare alla montagna in termini di residenti, comunità locali e imprenditori, fungendo anche da elemento attrattore per nuove famiglie e nuovi turisti".
I RISULTATI DELL'IMPATTO ECONOMICO
Il modello utilizzato si basa sulla stima della spesa iniziale a cui vengono applicate le tavole intersettoriali ISTAT che fotografano a livello provinciale i legami tra domanda e sistema produttivo di una specifica area sub-nazionale.
Dalla stima dei movimenti turistici ed escursionistici complessivi nelle tre stazioni per il periodo considerato, valutata con il comportamento di fruizione dall’indagine sul campo, risulta che la spesa iniziale sia stata pari a € 45.860.704 e che le voci di spesa principali siano i pernottamenti e le spese in bar e ristoranti, seguite dalle spese per skipass.
L’impatto economico complessivo, è stato pari a circa € 111 milioni, con un moltiplicatore totale pari a 2,38, vale a dire che nella stagione sciistica 2024/2025 nelle tre località indagate, per ogni euro speso dai visitatori c’è stato un ritorno pari a 2,38€.
ANDAMENTO TURISTICO 2013-2023 E FOCUS INVERNO 2024-2025: IL PROFILO DEL VISITATORE
Sul territorio dei comuni con impianti sciistici della provincia di Cuneo, tra il 2013 e il 2023 gli arrivi crescono del 25,7%: da 75.993 a 95.520 mentre le presenze mostrano una crescita tra il 2013 e il 2018 seguita nel periodo 2018-2023 da una flessione del 5%.
Complessivamente, i movimenti turistici su questo territorio in analisi, hanno rappresentato tra l’11% e il 15% degli arrivi totali in provincia, e tra il 14% e il 22% delle presenze su totale anno. Il periodo pre-Covid è stato il più positivo degli ultimi dieci anni, con una ripresa positiva dopo la riapertura post-pandemia.
Dal punto di vista dei movimenti turistici del territorio dell’ATL del Cuneese, la quota registrata nei mesi invernali dello sci (dicembre, gennaio, febbraio e marzo) rappresenta circa il 25% del totale.
Guardando alla quota del territorio montano, che raccoglie circa la metà dei movimenti del territorio dell’ATL, i mesi invernali del prodotto sci rappresentano circa il 28% del totale dei flussi annuali, ma per i comuni con impianti sciistici circa il 40%.
Complessivamente i comuni cuneesi con stazioni sciistiche raccolgono nei mesi invernali di gennaio, febbraio e marzo oltre il 73% dei pernottamenti consuntivati nella montagna cuneese.
Le prime stime dei movimenti turistici nelle due principali stazioni sciistiche del Cuneese per la stagione appena conclusa dicembre 2024 - marzo 2025, segnano incrementi importanti di movimenti dall’estero per Limone Piemonte con un aumento di oltre il 35% e un incremento dei movimenti nazionali di circa il 30% per Frabosa Sottana.
Lo studio ha fotografato la domanda turistica ed escursionistica della stagione invernale appena conclusa attraverso 1.407 interviste face-to-face: in particolare, sono state raccolte 579 interviste a Prato Nevoso e Limone Piemonte e 249 a Pian Muné.
Analizzando il profilo del visitatore delle tre stazioni sciistiche durante l’ultima stagione appena conclusa, si rileva tra i turisti italiani una predominanza di ospiti provenienti dalla Liguria sia per Prato Nevoso che per Limone Piemonte, rispettivamente 60% e 70%; per Prato Nevoso seguono i turisti toscani (16%) mentre per Limone Piemonte quelli lombardi (14%). Tra gli escursionisti, invece, primeggiano i liguri in entrambe le destinazioni.
Dal punto di vista delle provenienze estere, si registra una predominanza del Regno Unito (52,7%) per Prato Nevoso e della Francia (33%) per Limone Piemonte.
Se i visitatori di Prato Nevoso sono motivati quasi completamente dal praticare sport invernali (93%), a Limone Piemonte emerge anche un buon numero di persone interessate a dedicarsi ad altri sport o a non praticare alcuna attività (14% in entrambi i casi), all’insegna di un soggiorno di relax.
Le famiglie sono il profilo principale dei visitatori in entrambe le località; a Prato Nevoso la maggioranza degli intervistati pernotta quasi totalmente a Frabosa Sottana (99,6%), mentre i turisti di Limone Piemonte scelgono anche altre località limitrofe: Vernante (5,4%) ed Entracque (1,6%).
A Prato Nevoso la spesa media pro capite degli escursionisti italiani risulta più alta rispetto alle altre destinazioni ed è pari a 165€; a Limone Piemonte, si registra la spesa media più alta tra i turisti dall’estero pari a 402€.
OFFERTA SCIISTICA E RICETTIVA
L’offerta sciistica delle tre stazioni configura caratteristiche specifiche delle tre località: Limone Piemonte presenta l’offerta più ampia, sia in termini di numero di impianti che di piste, e una sostanziale parità di fruizione in termini di skipass venduti rispetto a Prato Nevoso.
L’analisi comparativa dei prezzi degli skipass giornalieri in alta stagione con altre destinazioni confrontabili dell’arco alpino italiano, evidenzia un posizionamento assai competitivo per tutte e tre le stazioni.
Nelle tre stazioni sciistiche esaminate emerge chiaramente il forte sviluppo del settore extralberghiero e del posizionamento dell’offerta delle locazioni turistiche a discapito del comparto alberghiero che in confronto a dieci anni fa è cresciuto meno o addirittura si è contratto rispetto agli altri comparti.
LA DIMENSIONE SOCIALE
La presenza degli impianti di risalita nelle località oggetto di analisi evidenzia impatti importanti sulla comunità in termini di governance locale, offerta turistica, occupazione e valore del patrimonio immobiliare, generando dibattito fra gli attori locali in termini di progettualità di sviluppo sostenibile.
In particolare, emergono tre macro tematiche principali: innevamento artificiale, carenze ricettive e gestionali e destagionalizzazione del turismo.
L’innevamento programmato è ritenuto imprescindibile, nonostante i costi elevati di installazione e mantenimento. La ragione principale risiede nel fatto che la stagione invernale genera in media una spesa turistica superiore rispetto a quella estiva e che l’approccio all’innevamento artificiale risulta più facilmente attuabile.
Rispetto alla ricettività, gli stakeholder segnalano una carenza di strutture ricettive e la difficoltà nel reperire personale stagionale qualificato, elementi che compromettono la qualità dei servizi e la durata media del soggiorno, soprattutto nei periodi di bassa stagione.
Infine, il tema della destagionalizzazione del turismo genera reazioni divergenti. Mentre alcune località come Prato Nevoso stanno investendo in infrastrutture e attività per rafforzare l’attrattività estiva, altre - come Pian Muné e Limone Piemonte - risultano ancora carenti in termini di collegamenti e offerta di servizi. In particolare, il 27% degli operatori intervistati ritiene che i soggiorni turistici siano sempre più brevi e concentrati nella stagione natalizia, il 24% giudica opportuna una riconversione degli impianti sciistici per garantirne la fruibilità polifunzionale durante tutto l’anno e, parallelamente, il 18% reputa necessaria la promozione del turismo estivo e la destagionalizzazione dell’offerta.
LA DIMENSIONE IMMOBILIARE, L’OCCUPAZIONE E POPOLAZIONE RESIDENTE
L’analisi delle serie storiche relative ai valori massimi di vendita €/mq mostra un calo dei prezzi a seguito della pandemia Covid-19 con un valore per Limone Piemonte decisamente superiore alle altre due località oggetto di analisi.
I prezzi al mq delle locazioni hanno subito un calo tra il 2020 e il 2022. Tuttavia, negli ultimi anni si registra un forte segnale di ripresa con una crescita per il periodo 2022-2024 del 4,9% per Limone Piemonte, del 5,6% per Pian Munè e del 6,8% per Prato Nevoso. Nel 2024 il prezzo medio mensile al mq era di circa 4,7 €/mq per Limone Piemonte, 3,1 €/mq per Paesana e 2,8 €/mq per Frabosa Sottana.
In generale, i comuni oggetto dell’indagine presentano i prezzi medi al mq più alti per le locazioni rispetto a comuni limitrofi. Le compravendite seguono un andamento tendenzialmente in crescita dal 2013 (con un calo tra il 2022 e il 2023). Frabosa Sottana registra la crescita maggiore con un +135,8% tra il 2013 e il 2022. L’andamento in crescita post 2020 è da ricollegarsi alla spinta alle ristrutturazioni fornita dagli incentivi fiscali come il Superbonus. Il calo del 2023 è in linea con gli andamenti provinciali.
Analizzando l’andamento dell’occupazione, emerge che Limone Piemonte è il comune con più addetti, 603, seguito da Frabosa Sottana con 526 e da Paesana che ne conta 354. Tuttavia, dal 2012 si è registrata una flessione negativa per Limone Piemonte (da 735 a 603), mentre Frabosa Sottana ha rilevato una crescita (da 444 a 526); diminuzione rilevata anche a Paesana (da 373 a 354).
L’andamento dell’occupazione deve essere letto in modo coerente con l’andamento della popolazione residente che presenta una flessione di circa 8% rispetto a 10 anni fa per Limone Piemonte e Paesana e un incremento di oltre il 5% per Frabosa Sottana.
PUNTI DI FORZA E AREE SU CUI INVESTIRE
Dai risultati dello studio emergono anche i principali punti di forza e gli elementi di criticità che individuano le aree su cui investire per ciascuna località.
Prato Nevoso può contare su innevamento programmato ben strutturato, sinergia fra gli stakeholder nell’attenzione al visitatore e attività estive ben strutturate che permettono ai professionisti di lavorare anche d’estate (impianti per trasporto bici, maestri di sci che lavorano su altri sport). Tuttavia ci sarebbe bisogno di investire su target turistici più ampi, sul reclutamento del personale e sul rafforzamento dell’offerta ricettiva.
Limone Piemonte vanta un ampliamento dell’innevamento artificiale e la realizzazione di un nuovo invaso e presenta opportunità di crescita dell’offerta extra stagione invernale partendo dallo slow tourism; il suo segmento di turismo è alto-spendente (la spesa giornaliera dei turisti stranieri è più che doppia rispetto a quella rilevata nelle altre località) e ha solida base di visitatori abituali in possesso di seconde case. D’altro canto, i suoi operatori si trovano ancora in fase di concertazione sulle priorità per il rilancio della destinazione, anche in vista della riapertura del Tunnel Tenda; manca la continuità occupazionale degli addetti, I prezzi delle case sono molto alti e l’offerta ricettiva non è ancora adeguata rispetto alla creazione di accordi con tour operator.
Pian Munè presenta un’ottima organizzazione dei gestori della stazione, aperta tutto l’anno come parco didattico; lo skipass ha un prezzo estremamente contenuto e il mercato immobiliare è in crescita, con acquirenti anche stranieri. Tra le criticità: la visione sulle priorità progettuali ancora in fase di condivisione; scarsità di hotel; assenza di innevamento artificiale.