CUNEO - 'Questi giorni occasione per riflettere su noi stessi e su ciò che desideriamo'

Le riflessioni della psicologa e psicoterapeuta Elena Rittano sulla gestione di questo periodo di isolamento

Redazione 02/04/2020 08:55

Riceviamo e pubblichiamo la riflessione della dottoressa Elena Rittano, psicologa e psicoterapeuta, che promuove in questi giorni un servizio di consulenza psicologica gratuita a distanza:
 
Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica.
Io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende, regala.
(Gianni Rodari – Alla formica)
 
La filastrocca dell’emerito giornalista e scrittore nato 100 anni fa, apre le porte ad una riflessione più che mai attuale. Abbiamo sempre considerato la formica migliore della cicala: la prima dedita al lavoro, precisa, modesta, perseverante, la seconda superficiale, edonistica, poco lungimirante. Eppure in questi giorni si aprono nuovi scenari e nuove riflessioni, su di sé, sulle proprie reali ambizioni, sulle proprie priorità, sui sogni e i desideri più profondi. La routine quotidiana di qualche settimana fa, trafelata e vissuta in apnea, è stata spezzata da una nuova vita, che ha imposto a tutti il dovere di fermarsi. Condizione difficile per chi è sempre abituato a “fare” e mai a “stare”, faticoso per chi, nel non produrre, perde il senso della vita. Gianni Rodari ribalta la medaglia e ci svela l’altra faccia: la cicala regala le proprie abilità e competenze, esprime sé stessa riempiendo l’ambiente delle sue melodie, in modo totalmente gratuito. La sua missione, se così la possiamo definire, è allietare l’orecchio altrui e non per questo è meno necessaria. Anche lei, a modo suo, contribuisce e fa qualcosa per l’Altro. La cicala conosce realmente ciò per la quale è destinata e senza imbarazzo si esprime, in una modalità sicuramente inconsueta ai nostri occhi. Gianni Rodari pone un quesito, più che mai attuale: quanti di noi hanno il coraggio di lasciarsi andare all’apparente far niente, alla propria espressione di sè senza farsi ingabbiare dall’obbligo del dover fare? In questi momenti di chiusura dalla solita quotidianità abbiamo occasione di riflettere su noi stessi e su ciò che realmente desideriamo e vogliamo. Al telefono molte persone mi raccontano la fatica di rimanere a casa essendo abituate a lavorare, a produrre a pensare a ciò che verrà senza mai fermarsi a ciò che c’è. La formica ci insegna l’importanza dell’accumulare per tempi peggiori, il valore del lavoro quando c’è, ma la cicala? Gianni Rodari, si badi bene, non inneggia all’ozio e al dolce far niente, ma pone l’attenzione su ciò che noi, con i nostri pregiudizi, riteniamo aprioristicamente sbagliato in quanto non produttivo; anche se non concretamente, anche la cicala si dona alla comunità, attraverso il proprio canto, per allietare, colorare, rinvigorire le giornate delle formiche. Questi giorni possono essere occasione di riflessione su di sé e sul proprio approccio alla vita e a noi stessi, su quanto ci conosciamo per davvero, su quanto siamo in grado di conciliare parti differenti e contrastanti del nostro modo di essere senza giudicarle necessariamente. Come dice Carl Rogers, psicologo e fondatore dell’Approccio centrato sulla Persona: “Solo una persona può sapere se ciò che faccio è onesto, esatto, aperto e valido, o falso, chiuso e non valido, e quella persona sono io”: proviamo a liberarci dai doveri e dai dogmi familiari, per poter accedere ad una dimensione più autentica e realmente nostra. Concludo con una domanda aperta, alla quale ognuno potrà rispondere liberamente: siamo più formica o cicala?
 
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