A Rittana, in Valle Stura, dal 3 al 6 luglio la Rete RIFAI ha inaugurato la prima Scuola di Politiche Territoriali. Una scuola pensata e coordinata da giovani, aperta a chi condivide l’idea di costruire un futuro diverso per le terre alte e montane del nostro Paese.
Proprio in Valle Stura, precisamente a Valloriate, nel 2020 nasceva la Rete Italiana dei Giovani Facilitatori delle Aree Interne (RIFAI), un’associazione che unisce organizzazioni giovanili da tutta la penisola, che condividono idee, opinioni, progetti per lo sviluppo delle aree interne.
RIFAI è la voce di giovani che vogliono essere protagonisti di questi territori e non accettano quel declino ormai irreversibile, riportato nel nuovo Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne 2021-2027 (PSNAI).
Come ha ricordato il presidente di RIFAI, Roberto Monaco, “La Scuola di Politiche Territoriali ha voluto partire proprio da quei territori abituati a storie di Resistenza. Proprio su queste montagne si coagulò a partire dal settembre del 1943 il primo quartier generale di Giustizia e Libertà attorno a figure fondamentali per la lotta partigiana, come Duccio Galimberti e Nuto Revelli".
La Scuola di Politiche Territoriali, coordinata da Raffaele Spadano di Montagne in Movimento e Simone Foscarini di tracciaminima, unisce scoperta del territorio, incontro con abitanti, istituzioni e momenti assembleari per discutere di temi centrali per le aree interne: neo popolamento, diritto alla casa, accesso ai servizi e ad ogni forma di cultura.
Lo strumento di apprendimento privilegiato è il dibattito che ricrea spazi di politica dove produrre pensiero, idee e documenti.
Nella due giorni di formazione si sono alternati incontri con i sindaci locali (Rittana, Moiola e Valloriate) con realtà del territorio come la Fame, il piccolo forno di Roccasparvera che è anche spazio di incontro e socialità. Si è visitata Paraloup, la Borgata alpina rigenerata dalla fondazione Nuto Revelli che ne ha valorizzato la storia di Resistenza, oggi museo e spazio di accoglienza.
Tutto questo all’interno della cornice del Nuovi Mondi Festival - il Festival di cinema di montagna giunto alla sua XIV edizione - uno degli esempi lampanti di come la cultura può essere attivatore di processi di comunità anche nelle aree interne.
Sabato 5 luglio l’incontro finale con la parte politica: in modalità assembleare i ragazzi e le ragazze della Scuola hanno portato la voce di chi già vive in montagna, di chi desidera farlo e di chi vede questi territori come possibilità di un futuro diverso dal sistema economico attuale. Questa fetta di popolazione, sempre più in crescita, non ha una voce pubblica.
All’invito delle diverse forze politiche (Fratelli d’Italia e Partito Democratico) hanno risposto con la loro presenza Chiara Gribaudo, deputata alla Camera e vicepresidente del Partito Democratico, Giulia Marro, consigliera regionale Piemonte nell'Alleanza Verdi e Sinistra, Sara Tomatis, assessora alla Metromontagna del Comune di Cuneo e gli amministratori locali della Valle Giacomo Doglio sindaco di Rittana, Manuel Guerra sindaco di Roccasparvera e Alessandro Bruno vicesindaco di Moiola.
La Scuola di Politiche Territoriali esplora una nuova forma di partecipazione e risponde con un progetto concreto al recente dibattito nato attorno al Piano nazionale per le aree interne. La Scuola si articolerà, per questa prima edizione in altre due tappe:
-Chi pensa ai paesi di domani? Navigare il futuro della politica nelle terre alte. Valdilana (BI) dal 29 al 31 agosto,
-Chi governa i paesi domani? Il futuro della governance montana. Ronco Canavese (TO), dal 23 al 25 ottobre 2025.
Le aree interne non sono il margine di un’Italia in ritirata ma teatro di sperimentazione attiva di nuove forme di abitare. I giovani e le giovani cercano alternative ai modelli economici competitivi, alle conseguenze del cambiamento climatico che gettano incertezza sul futuro.