ROSSANA - Rossana, il museo della Resistenza guarda al futuro

Dopo due anni trascorsi a Palazzo Garro, l’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” punta a diffondere la conoscenza ai più giovani

Federico Mellano 20/06/2023 08:30

“Sono una persona fortunata: i miei genitori sono state e sono figure esemplari nella mia vita”. Alessandra Assom così inizia il bilancio di una grande scalata, quella che sta portando l’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso” alla soglia del suo ventunesimo anno di vita, di cui due trascorsi nella sua nuova sede di Palazzo Garro di Rossana. 
 
Alessandra ha raccolto il testimone del padre Riccardo, in una storia lunga quarant’anni almeno. “Mio papà, figlio di partigiani, artista e professore di storia dell’arte aveva trovato nelle case di Borgata Grossa il suo nido - continua -, aveva parlato con la gente, con i superstiti dell’epopea partigiana, raccolto storie, testimonianze e oggetti”. Da questo prezioso catalogo di ricerca, è nato il museo, Codirosso in onore dell’uccello migratore che d’estate sceglie le montagne della valle Varaita per nidificare, in attesa dei lunghi viaggi verso il Mar Rosso e i laghi africani. Come il codirosso, anche Riccardo non aveva una sede fissa: “Apriva il 25 aprile e chiudeva d’autunno, portando così il museo a essere sempre diverso ogni anno”. 
 
Ed è stato proprio il legame profondo con il territorio, con la sua terra, con le sue genti a portare Riccardo Assom a concepire l’idea dell’ecomuseo, ancora prima che la normativa ne recepisse il significato, inteso come “il prodotto di un patto tra la comunità, il territorio e il patrimonio”.
 
Proprio a Riccardo è dedicata l’ultima mostra allestita nel museo, “Dalla Penna al Pennello”, allestita in occasione della diciannovesima festa partigiana. “L’esposizione vuole dare un approccio alla storia in modo diverso - continua Alessandra - arrivando al racconto storico attraverso l’arte”. Al secondo piano di Palazzo Garro sono esposti per la prima volta al pubblico alcuni dipinti e bozzetti di Riccardo. 
 
Ma la narrazione attraverso l’arte non è l’unica attività che il museo ha realizzato. Workshop, picnic, laboratori e tanto altro sono stati centrali negli ultimi due anni di attività. “Vorremmo puntare maggiormente a investire sulle giovanissime generazioni: da settembre riprenderemo a contattare le scuole per proporre una conoscenza della storia che passi anche attraverso il gioco”. 
 
Sul fronte della ricerca, il museo ha messo in atto l’allestimento di una biblioteca tematica di mille volumi, in gran parte relativi ai temi della seconda guerra mondiale e della resistenza. “L’obiettivo è catalogare accuratamente le opere, lavorando parallelamente sulla digitalizzazione del materiale”, prosegue Alessandra. 
In questo enorme lavoro di dedizione e precisione, fondamentale è stata la presenza dei volontari. “Tengo a ringraziare Tamara Garino, coordinatrice tecnica, e Ginevra Grisotto, project manager, due giovani che hanno portato energia creativa e innovativa. La loro presenza - precisa - ha trasmesso conoscenza, entusiasmo e nuove idee. Un contributo essenziale è stato poi dato dai collaboratori storici perché mai abbandonarono mio padre nel sostegno e nell’organizzazione. Sul sito www.ecomuseoresistenzacodirosso.com, infine, è possibile restare aggiornati sugli eventi futuri e le novità, che sono sempre dietro l’angolo”.
 
In tutto questo panorama di successi e progetti il pensiero torna a Riccardo: “Portare avanti il suo testamento per me è un onore e un onere al tempo stesso, ma a volte ci sono difficoltà, ci rendiamo conto che la cultura non fa audience e, a volte, lo sconforto prende il sopravvento”. Alessandra comunque non demorde e porta avanti gli ideali di correttezza e profondo altruismo che caratterizzano suo padre. “Dobbiamo sforzarci di vedere il bello che c’è nel mondo e riconoscere le persone buone lungo il cammino: ognuno di noi può fare la differenza, portare il cambiamento”. 

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