Nella giornata del 20 maggio gli alunni delle classi 5^A E 5^B Informatica dell’Itis “Mario Delpozzo” di Cuneo, con le insegnanti Cartei Elisa e Massa Nadia, hanno visitato il Memoriale della Divisione Alpina Cuneense, presso l’ex stazione di Borgo Gesso, a Cuneo. È stata un’esperienza significativa, che ci ha permesso di entrare in contatto diretto con una parte importante della nostra storia.
L’allestimento presenta due sezioni principali: quella dedicata a cimeli militari della storia italiana e quella dedicata alla ritirata di Russia. Gli studenti racontano: “Ci ha colpito molto la cura con cui è stato costruito il Memoriale: lettere, fotografie, divise e oggetti personali raccontano con grande forza la vita dei soldati durante la guerra. Dopo la calda accoglienza degli Alpini, particolarmente gradita in una giornata di pioggia, ci siamo divisi in gruppi per affrontare la visita guidata. All’interno dell’edificio principale troviamo divise, equipaggiamento, bandiere e averi personali, tutti donati dalle famiglie dei soldati che hanno generosamente contribuito al ricordo delle guerre combattute dagli alpini. All’entrata della sezione dedicata alla ritirata di Russia, sorge un monumento, semplice ma significativo, ad essa dedicato: rappresenta il graduale sfaldamento delle divisioni che battono in ritirata, in preda alla confusione, sferzati dai freddi venti del ‘Generale Inverno’, e braccati dal nemico. Ci sono state poi mostrate, grazie ad una dettagliata ricostruzione, le condizioni a cui era sottoposto l'esercito e con quale equipaggiamento le affrontava. Per concludere, ci sono state illustrate su una cartina le tattiche utilizzate dall'esercito sovietico nel '43 per respingere gli invasori”.
Per la durata della visita, circa due ore, gli Alpini hanno offerto agli alunni un percorso interattivo e rispondendo alle loro domande. Li hanno accompagnati con entusiasmo e calore, riuscendo a coinvolgerli per mezzo di racconti carichi di emozione e rispetto. “Ascoltarli è stato molto interessante, perché non si sono limitati ad esporre fatti storici, ma hanno condiviso storie vere, legate ai loro familiari o conoscenti, cercando di trasmetterci il valore umano di ogni oggetto presente nell’esposizione. Abbiamo percepito dalle parole di questi volontari quanto tenessero a farci capire cosa significasse per loro essere Alpini e quanto quel loro essere fosse una parte fondamentale della loro vita”, dichiarano i ragazzi.
L’intera visita è stata stimolante, anche perché i giovani sono entrati in contatto con alcuni aneddoti, che non avrebbero mai potuto ricavare dai libri di testo, come ad esempio il fatto che gli Alpini, durante la campagna di Russia, scambiassero tabacco, santini e monete con la figura della Madonna (nonostante sul lato opposto fosse rappresentato il volto di Mussolini, che veniva spiegato dai soldati come ritratto del Papa, certamente più degno di rispetto del primo agli occhi dei poveri contadini ucraini, comunque ignari della vera identità di entrambi) per ottenere cibo dagli ucraini o quello curioso riguardante l’origine dell’espressione “girare le palle”, che secondo alcune fonti deriverebbe da una pratica bellica: gli alpini talvolta ruotavano le pallottole per renderle più letali. Col tempo, questo gesto è entrato nel linguaggio comune per indicare fastidio o irritazione.
Durante la visita gli studenti sono stati stimolati ad immaginare il territorio, che oggi conoscono come pacifico e quotidiano, immerso in un contesto di guerra e sofferenza, contesto dal quale ragazzi giovani come loro sono partiti per combattere in luoghi a loro sconosciuti, inospitali, lontani dai loro cari e dagli affetti. Il fine di questo Memoriale è quello di commemorare le quindicimila vittime cuneesi della fallimentare spedizione in Russia, mostrando la durezza della vita al fronte, ma ricordare è doveroso non solo per onorare il sacrificio di chi ha combattuto per il Paese, ma anche per imparare a costruire un futuro migliore, specialmente in questa epoca ferita da conflitti e genocidi.
Le ultime parole dei ragazzi: “Consigliamo sicuramente questa visita anche ad altri studenti, perché è un modo concreto e coinvolgente per avvicinarsi alla storia, ascoltandola dalla viva voce di chi la conosce e la custodisce con orgoglio. Vista la vastità della raccolta e l’alto numero di pezzi esposti, è opportuno dedicarvi almeno un’intera mattinata. Tutti i presenti ringraziano le guide e i collaboratori per il loro impegno nel presentarci gratuitamente questa opportunità”.