BOVES - Sulle colline di Boves

Da via Cerati, via Costalunga, Tetto Bellone, Colle Bercia e Sant'Antonio

Luciano Giordano 02/02/2017 11:35

Bellissima camminata di bassa quota tra boschi e borgate sulle collina di Boves, adatta nei periodi primavera-autunno e ottima d’inverno con le ciastre, un territorio ben curato per favorire la raccolta delle castagne e alcuni piccoli appezzamenti di vigne.
Giunti a Boves, percorriamo via Bisalta e imbocchiamo, sulla destra, via Cerati. Dopo un centinaio di metri troviamo, sulla destra, uno spazio per parcheggiare l’auto vicino a via Rana.
Poche decine di metri più avanti per la strada asfaltata che sale al Pilone del Moro, noi svoltiamo a destra in via Costalunga, su via sterrata proseguiamo e dopo una serie di tornanti ci inoltriamo nel bosco fino ad arrivare alla dorsale di Costalunga. Ignoriamo una deviazione sulla destra, una sterrata quasi pianeggiante (sentiero H27) taglia a mezzacosta alcuni vigneti e superiamo alcuni casotti e sulla facciata di uno di questi si può ancora ammirare un affresco. Oltre casa Duson, la stradina rientra nella vegetazione. Al bivio ignoriamo la svolta a sinistra, continuiamo per poche decine di metri e incrociamo la via asfaltata (728 m.); proseguiamo a sinistra fino ai caseggiati di Tetto Bellone (sentiero H27). Al bivio una strada scende a San Giovanni e Fontanelle; noi seguiamo invece il cartello con insegne gialle “Renostia, Malandrè, Pilone della Battaglia, Fontana del Bandito” (sentiero L32C). In leggera salita passiamo vicino al Casot du Buc sul quale vi è una pittura incorniciata da piccoli tronchi di betulla. Giungiamo ad un grande porticato che funge da segheria, attualmente in funzione ed alla “Fontana del Bandito” (887 m.). Svoltiamo a destra e con breve salita, passando lungo un’area pic-nic dove si trova un pilone in pietra, un tavolo e alcune panche in legno (Truc del Pilun), arriviamo sulla via dei Piloni (sentiero L32, 931 m.) e possiamo spaziare dal Pilone del Moro al Pilone di Arnostia. Il programma di oggi è di raggiungere il Colle Bercia. Qui possiamo decidere se ritornare sui nostri passi fino alla segheria oppure scendere direttamente dal Colle Bercia e rientrare nel nostro percorso prima di tetto Bellone, dopo essere rientrati sul percorso teniamo la destra, una bella mezzacosta in mezzo ai castagni ci riporta in località Pasturone. A questo punto possiamo tornare all’auto per il percorso di salita nel bosco di via Costalunga oppure per la via asfaltata passando dal Santuario di Sant’Antonio. In direzione di S. Antonio, troviamo una deviazione sulla sinistra con indicazione “Sentiero Naturalistico” che conduce a San Pietro. Arrivati a Sant’Antonio, bellissima chiesa a tre navate con altari in stucco, dove si trovano tele ed affreschi del ‘600 e dell’800; sorto come Santuario votivo durante la peste del 1630, realizzato nel 1647, fu ampliato nel 1849, la presenza dei cappellani durò circa due secoli. Dal 1962 al 1984 fu sede di attività formative dell’azione cattolica e dal 1997 ospita il Centro di Spiritualità Domestica, per momenti di riflessione di coppie singoli e di gruppi.
Dalla chiesa possiamo scendere per la via asfaltata passando in una zona ricca di palme, fichi d’india e altre bellissime vegetazioni, oppure dal Santuario si scende con un'ampia scalinata fino al casotto “San Maurizio Agostino”, datato 1862; quindi nella piccola Valle di Roma. Sull’altura a sinistra sorge il Castello Borelli; tra coltivazioni e piccole vigne facciamo ritorno ai Cerati in via Rana.
È una bella camminata adatta per il tardo autunno e primavera, oppure, in inverno con le ciastre. Partiamo da una quota di 600 metri ad un massimo di 1000 circa; dislivello totale in salita è di 450 metri con uno sviluppo di 8,5 chilometri da compiersi con 3 ore circa di salita e 2,30 di discesa.

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