CUNEO - Un successo il cinquantennale di Confartigianato Fidi Cuneo

Festeggiati 50 anni di impegno al fianco di associati, autorità ed ospiti illustri. Ganzinelli: 'Un modello di associazionismo virtuoso a servizio delle imprese'

17/12/2019 10:11

Non è facile riassumere in una mattinata 50 anni di impegno associativo, tra traguardi, soddisfazioni e ‘visione’, nel segno degli artigiani e del proprio modo di essere, così strettamente e virtuosamente legato alla concretezza ed all’operosità. Un compito difficile dai risultati non scontati, dicevamo, che pure Confartigianato Fidi Cuneo - ritrovatasi sabato scorso, 14 dicembre, a Mondovì, nell’elegante cornice di sala ‘Ghislieri’ - è riuscita ad assolvere nel migliore di modi. Si respirava aria di festa, nell’Oratorio di Santa Croce, senza dubbio uno dei contesti più prestigiosi della ‘Granda’: "Siamo qui per ‘fare memoria’ del nostro cammino - ha detto Roberto Ganzinelli, presidente della cooperativa di garanzia, nel dare il suo benvenuto alla platea - e mi fa piacere vedere in sala chi ha scritto la storia di Confartigianato Fidi Cuneo. Dobbiamo essere grati a loro se, oggi, siamo considerati a livello nazionale come un modello di associazionismo virtuoso, sempre a servizio delle imprese". Non è casuale che alle parole di Ganzinelli abbiano fatto eco le tante autorità presenti, a partire dal sindaco di Mondovì, Paolo Adriano, e dal presidente della Camera di Commercio di Cuneo, Ferruccio Dardanello. Elogi condivisi anche dai vertici del ‘sistema’ Confartigianato, con il vicepresidente nazionale, Domenico Massimino, ed il vicepresidente provinciale, Giorgio Felici.
 
Archiviato il momento istituzionale, spazio al racconto di come è cambiata l’Italia dal 1969, anno di fondazione di Confartigianato Fidi Cuneo, ad oggi. Un dibattito impreziosito dalla ‘verve’ artistica di tre giovani allieve della Scuola Comunale di Musica di Mondovì: ogni sessione è stata, infatti, introdotta dalla chitarra di Adele Mana e dalle voci di Chiara Leandro e Lorry Goulia che, sulle note di grandi classici della musica italiana ed internazionale, hanno dato il ‘la’ alla narrazione giornalistica ed economica. Moderatore dell’approfondimento su cinque decenni di storia italiana, la firma del web Francesco Cancellato, vicedirettore di ‘Fanpage’, che ha incalzato il giornalista Gad Lerner, già direttore del Tg1 e conduttore di diverse trasmissioni tv, il professor Maurizio Del Conte, associato di Diritto del Lavoro all’Università ‘Bocconi’ di Milano, già presidente dell’Anpal, e la startupper Sanja Ovuka, direttore commerciale dell’impresa ad elevato contenuto tecnologico Enerbrain. Voci diverse, seppur con un minimo comune denominatore: la capacità di raccontare l’evoluzione del nostro Paese da una visuale inedita, che non ha prestato il fianco a ‘partigianeria’ ed estremismo, ma si è concentrata su cause e conseguenze, analisi sociologiche e parallelismi con il contesto 
internazionale. Tra le ‘pillole’ della mattinata, l’analisi del boom economico degli anni Settanta (“Ci illudemmo con il miraggio della grande fabbrica, salvo tornare indietro, qualche decennio dopo, alla massima secondo cui piccolo è bello”, Lerner), la fotografia degli anni Ottanta tra internazionalizzazione e nuove tendenze (“Anglismi e craxismo: è la ‘Milano da bere’ ed un nuovo modo di fare politica ed impresa”, Cancellato) ed il paragone tra ‘rivoluzioni’ diverse con ricadute analoghe sul contesto produttivo e sociale (“In Italia viviamo sempre di sponda i grandi cambiamenti. Eravamo in ritardo con l’industrializzazione, oggi siamo in ritardo con la digitalizzazione”, Del Conte).
 
Infine, la voglia di guardare al futuro, con la consapevolezza di dover voltare pagina (“La cosa migliore che ci portiamo nel prossimo decennio è la fine di questo. Abbiamo provato la scorciatoia dell’incompetenza: si è visto che non paga. Il mondo reale è diverso dalla sua rappresentazione”, Del Conte), ma anche la saggezza di non buttare via il bambino con l’acqua sporca (“Questa terra, la provincia di Cuneo, ci insegna i valori del rispetto e dell’operosità, del lavorare insieme e del ripensare il rapporto tra datori di lavoro e dipendenti. Ecco, dobbiamo ripartire da questo, a servizio delle giovani generazioni e delle nostre comunità”, Lerner). Un compleanno, quello di Confartigianato Fidi Cuneo, che ha avuto il forte merito di interrogarsi su ciò che accadrà domani: “Grazie, amici artigiani. Grazie, presidente Ganzinelli. Siete l’immagine di un’Italia che funziona”, la chiosa di Ferruccio Dardanello, a nome del mondo economico della ‘Granda’ e, in particolare, di quella Camera di Commercio così legata a doppio filo con il mondo artigiano. 


c.s.

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