BUSCA - Una bimba ipovedente ha bisogno di libri in Braille: il Comune di Busca provvederà

Per i primi due anni di scuola i volumi erano stati forniti dall’Asl, ora sarà l’amministrazione a proseguire il servizio con uno stanziamento di 3500 euro

Eleonora Natilii 19/06/2022 15:15

Pubblicato in origine sul numero del 9 giugno del settimanale Cuneodice: ogni giovedì in edicola
 
Durante i mesi scorsi, la scuola elementare di Busca si è rivolta al Comune - e in particolare a Lucia Rosso, assessora all’Istruzione e alle Pari Opportunità - con una richiesta che prima d’ora non era ancora stata mai presentata: provvedere alla trascrizione, intera o parziale, dei libri di scuola in alfabeto Braille, con l’obiettivo di continuare a sostenere l’istruzione e l’indipendenza di un’alunna ipovedente che a settembre inizierà la terza elementare.
 
Per i primi due anni di scuola i libri erano stati forniti dall’Asl, ma ora non sembra possibile proseguire il servizio. Spetta dunque al Comune, come sancisce la legge 719 del ‘64, fornire alla famiglia della bimba i testi scolastici fino alla conclusione del ciclo di scuola elementare. La trascrizione richiederà una spesa poco inferiore ai 3.500 euro (3.443,44 per essere esatti) e verrà affidata alla Onlus Biblioteca Italiana per Ciechi “Regina Margherita”, unica organizzazione autorizzata dall’Associazione Italiana degli Editori a produrre la versione braille dei testi scolastici. Per grazia di fortuna, onestà e competenza, nel rendiconto 2021 del Comune di Busca il bilancio si è chiuso con un avanzo di quasi 2 milioni e mezzo. Impossibile non chiedersi, però, cosa accade nelle città e nei paesi dove 3.000 euro sono più difficili da trovare. Lucia Rosso dichiara “di credere in questa iniziativa” al di là dell’obbligo legislativo, tanto da aver già avviato l’acquisto di libri in CAA per la biblioteca (libri che, ad oggi, sono piuttosto rari).
 
CAA sta per Comunicazione Aumentativa Alternativa, ossia un linguaggio in cui alle parole e ai concetti del testo corrispondono simboli grafici (questi libri vengono usati con successo anche con i giovani con diagnosi di autismo). Che traguardo sarebbe, pensiamoci, se anziché affidarsi ai bilanci comunali lo Stato scegliesse i testi da adottare alle elementari e provvedesse alla loro trascrizione, lasciandoli poi a disposizione in un unico file, pronto per essere stampato?

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