BUSCA - Una passeggiata sulla collina di Ceretto, tra Costigliole Saluzzo e Busca

Montagna

27/10/2016 10:25

Una fitta rete di sentieri e percorsi storici caratterizza questo territorio particolare; essi si snodano tra dolci saliscendi  sulle colline, tra vecchi poderi e piccole aziende agricole, nella zona tra Costigliole Saluzzo e Busca per 6 chilometri circa, ad una altitudine che varia da 500 a 700 metri. Qui vengono coltivati vigne, frutteti, ulivi e  altre culture, mentre salendo ai 990 metri del Monte Pagliano vi sono boschi di castagni, aceri, ontani, betulle e frassini. Questi itinerari offrono l’occasione per un’attenta valutazione dell’impatto ambientale; qui l’interesse da parte degli enti locali, nonché la passione dei produttori del luogo, hanno permesso di conservare questa collina con le sue tradizioni, sfruttando lo spazio produttivo nel miglior dei modi e conservandone intatta la bellezza. Alcuni di questi percorsi sono intitolati “Sentieri della Libertà”. Ceretto,  piccolo centro del cuneese, durante l’ultimo conflitto mondiale subiva una delle più feroci rappresaglie da parte delle truppe naziste che trucidarono brutalmente numerosi cittadini inermi e incendiarono una ventina di case rurali. La popolazione, con eroico coraggio e grandissimo spirito patriottico, partecipava alla guerra di liberazione e offriva ammirevole prova di solidarietà umana. Tale eccidio si svolse il 5 gennaio 1944; vennero uccise 27 persone. I tragici fatti e testimonianze sono raccontati nel libro “Ceretto 5 gennaio 1944”. Percorrendo questi sentieri tornano alla mente i loro progetti, la quotidianità delle loro organizzazioni ma anche la resistenza delle persone semplici che lottarono per la libertà, che spesso le portava ad essere vittime.
Il percorso scelto  è “l’anello dell’eccidio”, con partenza ed arrivo a Ceretto. Parcheggiamo l’auto sulla piazzetta di Ceretto, passiamo di fronte alla chiesa e ad una lapide che riporta i nomi delle persone trucidate, proseguiamo in direzione sud, verso San Martino. Su stradina asfaltata leggermente in salita usciamo dall’abitato, al bivio nei pressi di un pilone votivo svoltiamo a destra fino ad un’ampia curva; camminando tra vigne, frutteti, piante di ulivi giungiamo alla bellissima chiesa di San Martino. In stile romanico, costruita anteriormente al 1000, possiede una delle facciate più antiche della provincia. Sono stati utilizzati masselli squadrati di pietra,  file di mattoni, probabilmente materiale di recupero; la chiesa è stata sopraelevata nel 1700.
La lasciamo sulla sinistra, sempre in salita giungiamo ad un ampio semicerchio, al primo bivio svoltiamo a destra per via Fontana Torino. Seguiamo sempre la strada principale fino ad un’ampia radura, “casa Garino”. Poco dopo imbocchiamo la stradina, sempre asfaltata, sulla nostra destra fino al crinale della collina,  punto più elevato dell’itinerario. Scendiamo tralasciando sulla nostra sinistra le segnalazioni per Rossana e proseguiamo su una sterrata, fino alla casa Abello dove vi sono alcuni pannelli indicatori.
Questa è la via che gli uomini di Ceretto percorsero per essere poi condotti in piazza e trucidati.
Su strada asfaltata entriamo nell’abitato di Ceretto per raggiungere il parcheggio passando a lato della chiesa.
E’ una breve passeggiata di appena 4 chilometri e con circa 200 metri di dislivello che ci consente di ammirare questo stupendo territorio dalle variegate caratteristiche. Percorrere questi sentieri è una sorta di cammino nella storia, nei luoghi della salvezza tra guerra e resistenza che furono teatro di tantissima violenza ma anche di coraggio e solidarietà.


Luciano Giordano

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