BORGO SAN DALMAZZO - "Una scuola condivisa: i rappresentanti di classe come ponte fra scuola e famiglia"

Il racconto del percorso di confronto a Borgo San Dalmazzo con il progetto "Pari e Dispari"

21/12/2021 10:56

Il progetto Pari e Dispari, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile e realizzato dalla Cooperativa sociale Emmanuele in collaborazione con 50 organizzazioni partner, chiude il 2021 con numerose attività a sostegno dei minori in provincia di Cuneo.
Una in particolare merita un focus di attenzione. Siamo a Borgo San Dalmazzo nell’Istituto Comprensivo Grandis dove genitori e insegnanti si sono incontrati per confrontarsi su come immaginare insieme una scuola in cui dialogare insieme per la crescita e il benessere dei bambini. Da questo primo percorso avvenuto in primavera nasce l’idea di incontrarsi tra rappresentanti dei genitori delle varie classi e sezioni dell’istituto, per riflettere sul significato e le funzioni del ruolo di mediazione che ricoprono. Da ottobre 2021 vengono così attivati alcuni incontri, facilitati da Enrico Santero – sociologo e counsellor della Cooperativa Emmanuele - per dialogare sul ruolo del rappresentante dei genitori e per poi immaginare insieme nuove idee e proposte.
 
I 40 genitori coinvolti, durante gli incontri, hanno a lungo parlato di quanto sia complesso il ruolo del rappresentante, fatto spesso di equilibrismi e di mediazione. I rappresentati raccolgono istanze, bisogni e si trovano spesso a ricoprire un vero e proprio ruolo di mediazione tra scuola e famiglia. Al tempo stesso ricoprono funzioni di “operatori informali” a supporto di famiglie in difficoltà, che hanno bisogno di aiuto nella comprensione della lingua o di alcuni meccanismi burocratici complessi. Il rappresentante dei genitori è quindi un vero e proprio punto di riferimento, fuori e dentro la scuola, capace anche di promuovere momenti di socialità per favorire le relazioni tra le famiglie. Inoltre, nelle riunioni e nei momenti di confronto, specialmente sui gruppi Whatsapp da qualche anno, svolgono poi una funzione di moderatore di toni e di linguaggi con una serie di attenzioni molto fini alla comunicazione. I genitori hanno riportato che in alcuni casi si domandano su quale sia la strategia più adatta per rapportarsi con un nucleo familiare, piuttosto che con un altro, andando anche a personalizzare le relazioni per renderle più favorevoli.
 
Dai rappresentanti dei genitori delle Scuole Primarie e della Scuola secondaria di primo grado, sono poi emerse proposte e idee per migliorare il legame scuola-famiglia. E anche in questo i rappresentanti si sono dimostrati creativi e versatili come nel ricoprire il loro ruolo. I genitori hanno proposto di favorire e aumentare la contaminazione della didattica con il mondo di vita delle famiglie, ad esempio proponendosi per attività di conoscenza dei mestieri, per avvicinare i bambini e le bambine ad un sapere pratico, con un’attenzione alla multiculturalità tramite la raccolta di storie, tradizioni e cibi. E quando si potrà, feste multietniche. In tutto questo la scuola è sempre stata presente agli incontri, ora con la dirigente, con la collaboratrice vicaria o con l’insegnante referente alla salute, mantenendo una posizione di ascolto e di dialogo, raccogliendo le proposte e impegnandosi a rendere la scuola davvero condivisa. L’impegno è stato raccolto nell’Atto di Indirizzo presente nel nuovo Piano Triennale dell’Offerta formativa per il prossimo triennio, che prevede un incremento e un’incentivazione di progetti e attività volti a migliorare le relazioni e la comunicazione dentro e fuori la scuola.
 
Sicuramente questo percorso rappresenta un buon esito del progetto Pari e Dispari all’interno dell’IC di Borgo San Dalmazzo, oltre che una buona prassi di cui fare tesoro e da replicare nel tempo.
 
IL PROGETTO PARI E DISPARI
Pari e Dispari promuove interventi di contrasto alle povertà educative dei bambini, agendo sull’attivazione della comunità educante. La situazione sociale della Provincia presenta evidenti divari tra i bambini, che tendono a riproporre le carenze socio-economiche e culturali delle famiglie e dei contesti di provenienza. Il
progetto si sviluppa con azioni estese sul territorio provinciale, coinvolgendo enti del privato sociale, scuole, servizi pubblici e associazionismo, rivolgendosi a una molteplicità di destinatari (bambini, famiglie, insegnanti, operatori, cittadini).

c.s.

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