CUNEO - È uscito il numero 100 de "Il Presente e la Storia"

Il semestrale dell'Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Cuneo uscì per la prima volta ad aprile del 1972

18/06/2022 13:29

È da poco uscito il numero 100 de “Il presente e la storia”, semestrale dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Cuneo. Un traguardo così importante (il n. 1 della rivista risale all’aprile 1972) diventa così l’occasione per ripercorrere la storia e l’attività dell’ente di cui è specchio ed espressione. La vita dell’Istituto è così scandagliata a partire dagli esordi difficili, quando si deve “inventare” una struttura deputata alla conservazione della memoria della Resistenza, fino ai giorni nostri, con l’allargamento dell’orizzonte culturale a tutta la storia contemporanea. Nel mezzo decenni di incontri, iniziative, personaggi, momenti di crisi e risultati raggiunti. Particolare attenzione è dedicata ai convegni, tappe fondamentali di tale percorso, e alla costruzione del patrimonio documentario. L’archivio e la biblioteca, con una lenta opera di sedimentazione e acquisizioni impreviste, si possono così leggere come un’autobiografia dell’ente stesso. Chiude una riflessione sul valore “politico” delle scelte grafiche, anche per le copertine de "Il presente e la storia".
 
Altri articoli sono inoltre presenti in questo numero. A cento anni dalla fondazione del P.C.d’I. due saggi indagano il risultato imprevisto della scissione di Livorno in un territorio, quello cuneese, in cui il Partito socialista aveva ottenuto un grande successo elettorale nelle politiche del 1919. In seguito alle repressioni del 1956 in Polonia e Ungheria, nella “bianca” provincia di Cuneo dominata dalla D.C. e in altre realtà piemontesi si sviluppa nel Partito comunista un dibattito durissimo che vede coinvolti intellettuali, donne ed ex resistenti, espressione di un dissenso politico non più contenibile.
 
Chiude il numero un frammento della lunga storia del manicomio di Racconigi nella figura del suo direttore, Oscar Giacchi, in carica per un trentennio fondamentale per la storia dell’istituzione e della psichiatria italiana.   
 

c.s.

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