VALDIERI - Valdieri ricorda gli sfollati di Mollières: l’esodo fu il primo atto della guerra mondiale

La sera del 10 giugno 1940 gli abitanti del piccolo paese montano, allora italiano, furono costretti a lasciare le loro case: “Non dimentichiamo la loro storia”

12/09/2022 15:51

Si è tenuto sabato a Mollières (Parco del Mercantour) il tradizionale incontro annuale tra la comunità del piccolo paese montano francese e quella di Valdieri. Numerosi cittadini dei due Comuni, con in testa i sindaci Guido Giordana e Carole Cervel di Valdeblore. Al gruppo dei valdieresi si sono uniti i consiglieri comunali Congiu, Lovera e Tonello, che hanno voluto ripercorrere a piedi la strada che al tempo della guerra nel giugno del 1940 gli abitanti di Mollierès, allora cittadini valdieresi, hanno compiuto come sfollati da quel territorio di prima linea.
 
“Noi non dimentichiamo quella storia di una piccola comunità di italiani e ne riproponiamo alcuni momenti, tratti dai tabelloni rievocati dello scoppio della guerra Italia e Francia fatti a porre nel 2015 dal Comune di Valdieri nel portico del Municipio” affermano gli amministratori comunali. L’offensiva in territorio francese, dopo la dichiarazione di guerra consegnata il 10 giugno 1940, fu avviata solo il 22 giugno: essa fu però limitata e le operazioni militari vere e proprie durarono tre giorni. Ai primi del mese era arrivato al Comune l’ordine perentorio di far sgomberare la zona montuosa oltre le terme da tutte le attività civili (compresi margari, pastori, alpinisti). Il 25 arrivò la notizia dell’armistizio con la Francia e della fine delle ostilità.
 
Gli abitanti di Mollierès accompagnati dai carabinieri, già nella tarda sera del 10 giugno 1940 giunsero alle Terme, passando attraverso il colle di Fremamorta abbondantemente innevato. Portarono con sé il loro bestiame e un po' di masserizie. Parte del bestiame (una quarantina di bovini e circa 900 fra ovini e caprini) venne acquisito con equo indennizzo dal Commissario militare. Dalle Terme gli sfollati proseguirono per Sant’Anna e il concentrico di Valdieri, dove trovarono rifugio presso famiglie private e ricoveri. Altri furono accampati su un’ampia isola allora esistente tra due rami del torrente Gesso. Infine, 25 mollieresi furono destinati a Piea d’Asti.
 
Un ricordo curioso: gli abitanti di Valdieri guardarono con interesse questi frazionisti dell’alta montagna di cui sapevano poco. Ma ancora di più osservavano il loro bestiame: i bovini avevano un mantello pezzato bianco e marrone, grandi corna e stazza più piccola rispetto alle vacche di razza piemontese che si allevavano nel nostro versante alpino; le capre erano diverse con pelo folto e marrone.
 
L’incontro cordialissimo e commovente fra le due comunità si è concluso con la deposizione del sindaco Giordana di un mazzo di fiori al monumento ai caduti valdieresi a Mollières. Appuntamento al prossimo anno.

c.s.

Notizie interessanti:

Vedi altro