Il Comune di Valdieri ha ospitato ieri, venerdì 14 novembre, una delegazione della società SVIM, attuale proprietaria dell'area dell'ex-cava Cementir. La visita, svoltasi in un clima di costruttiva collaborazione, ha avuto l'obiettivo di effettuare un attento sopralluogo della proprietà e di porre le basi per un possibile progetto di riutilizzo e valorizzazione dell'area.
Ad accogliere la rappresentanza della ditta SVIM erano presenti le massime autorità locali e i principali attori della tutela ambientale del territorio: Guido Giordana, sindaco di Valdieri, Giraudo Sharon, vicesindaco, Armando Erbì, presidente dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, Michele Panero, consigliere comunale e del CDA dell'Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, Agostino Forneris e Domenico Sanino, rispettivamente rappresentanti di Legambiente e Pro Natura.
L'incontro è stato fondamentale per avviare una discussione concreta sul futuro di questa importante area, strategica per il Comune e per le vicine Aree Protette. L'obiettivo comune è individuare un percorso che possa coniugare lo sviluppo della comunità con l'inderogabile salvaguardia del territorio e la tutela della sua eccezionale biodiversità, già al centro di precedenti interventi di riqualificazione.
L'area dell'ex-cava Cementir e le zone adiacenti, confinanti con la Riserva naturale Rocca San Giovanni-Saben, sono state negli anni oggetto di importanti e specifici interventi di riqualificazione, in particolare per la tutela ambientale e la fruizione escursionistica. Ricordiamo:
⦁ l'intervento per la tutela della specie Papilio alexanor, farfalla rara e in pericolo di estinzione con la realizzazione del “Sentiero delle Farfalle”;
⦁ gli interventi di pulizia delle scarpate, eliminazione di specie esotiche e creazione di aree a suolo nudo per favorire la diffusione della pianta nutrice della farfalla (Ptychotis saxifraga);
⦁ miglioramento degli habitat Natura 2000, in particolare per i “Matorral arborescenti di Juniperus”.
Le basi poste oggi, quindi, riaprono la strada a un possibile riutilizzo che possa giovare a livello comunitario e ambientale, in linea con la vocazione naturalistica e sostenibile della valle Gesso.