CUNEO - Vallone di San Bruno “Valle Pesio”

Montagna

17/11/2016 12:59

Tra fitti boschi di faggio, castagni e larici è situato l’imponente fabbricato della Certosa di Pesio dedicata a Santa Maria. È una delle più antiche Certose; la sua fondazione risale infatti al 1173, per volere dei Signori di Morozzo e venne retta dal Priore Ulrico da Casale dell’ordine Certosino (proveniente dalla Certosa di Casotto). Negli oltre otto secoli di vita, la Certosa attraversò momenti di decadenza ma anche di splendore, diventando centro di potere economico e di vita religiosa. Furono acquisiti terreni agricoli, cascinali e tutto ciò mise più volte gli abitanti della zona in contrasto con i monaci che rivendicavano i loro diritti. Il monastero venne ristrutturato nel 1239 e rifatto nel 1599 (dopo le devastazioni ungariche). Nel 1802 furono sospesi gli ordini religiosi per decreto del governo francese; nel 1850 fu acquistata da privati che la ristrutturarono trasformandola in stabilimento climatico. Nel 1934 la Certosa ritornò alle sue funzioni religiose per opera dei Padri Missionari della Consolata di Torino, la cui presenza ha contribuito a mantenere aperto questo bellissimo luogo religioso.
Durante la camminata che vi propongo, passeremo nei territori e presso le cascine della Certosa. I monaci usavano un sistema innovativo agricolo per sfruttare le risorse del territorio, introdussero la coltivazione sistematica del castagno e l’apicoltura in notevole scala, per i tempi di allora, importarono nuove razze di pecore al fine di migliorare e aumentare la produzione casearia e crearono una rete di alpeggi e pascoli di alta quota dove, nei mesi estivi, spostavano il bestiame che trascorreva invece l’inverno nelle grange di loro proprietà in pianura. Alle spalle del Monastero, risalendo verso la cima del Mascarone, sono presenti le grange (cascine) di San Giuseppe, San Bruno, San Paolo, e su un panoramico pianoro, quella di San Michele. Queste aziende agricole erano governate da uomini laici devoti alla Certosa, detti “grangerius”.
Parcheggiata l’auto nel piazzale della Certosa, davanti al bar (840 m.) ci incamminiamo per la strada di accesso alla Certosa, superiamo il ponte del torrente Pesio (lasciando alla nostra destra la strada per Pian delle Gorre) e continuiamo lungo il muretto per la sterrata. Dopo poche decine di metri un’indicazione a destra percorso naturalistico e percorso a piedi, attraversiamo un ponticello e svoltiamo subito a sinistra, seguendo i segni bianco-rossi nei pressi di un casotto. Proseguiamo nel bosco fino a raggiungere una pista forestale, qui svoltiamo a sinistra e ci inoltriamo nel Vallone del Cavallo, con regolare salita tra le conifere della Serra du Lis. Dopo un lungo rettilineo arriviamo in località Tumbarel (1052 m.), un bivio sulla destra indica Cascina San Michele a 20 minuti e, volendo, il ritorno alla Certosa. Noi seguiamo per Gias Baus’d l’Ula, vallone del Cavallo, con qualche tornante e su bella pista forestale arriviamo all’antico casotto costruito in pietra ad uso pastorale, Gias Baus’d l’Ula (1284 m.). A questo punto possiamo decidere se fare solo il giro ad anello delle cascine oppure allungare il nostro percorso fino alla Cima Gardiola. Se decidiamo per la Gardiola, allora sulla destra seguendo le indicazioni per gias Mascarone, cima Gardiola, gias soprano del Pari; superati alcuni tornanti, sulla sinistra troviamo un cartello che ci guida verso la Gardiola, su ottimo e ripido sentiero. Nella parte più alta il bosco lascia il posto a piccoli cespugli ed arbusti fino a collegarci con una sterrata che taglia trasversalmente la radura. Svoltiamo a destra e poco dopo la lasciamo per inerpicarci, sulla sinistra, su un’impegnativa china puntando ad un colletto, in cinque minuti, verso destra, raggiungiamo la Cima Gardiola (1884 m.), situata sulla dorsale che divide la Valle Pesio dalla Valle Ellero, tra il Monte Pigna e la Cima Cars; bellissimo panorama sulla Bisalta e su Prato Nevoso. Torniamo indietro fino al Gias d l’Ula, seguire le insegne per la Certosa di Pesio, Grangia San Michele e Marguereis Bike, e possiamo chiudiamo l’anello delle cascine, un bel sentiero che taglia la testata del vallone di San Bruno che, con percorso quasi pianeggiante, conduce dalla parte opposta del vallone. Attraversiamo un rigagnolo a quota 1282 m., pieghiamo a sinistra e in leggera discesa, tra meravigliosi faggi, arriviamo sulla dorsale a Pra da Turta (1228 m.). Da questo punto, con una discesa tra betulle arriviamo all’ampia radura dove è situata la cascina San Michele (1131 m.). Proseguiamo entrando nel bosco per raggiungere la Cascina San Paolo (1035 m.), quindi, dopo alcuni tornanti, ci ricongiungiamo alla stradina in fondo al vallone e in 15 minuti facciamo ritorno alla Certosa. Si tratta di un’interessante escursione che offre la possibilità di arrivare in punta alla Gardiola. Il dislivello e di 1000 metri circa che si percorrono in 3,15 ore di salita e 2 di discesa e uno spostamento di 17 chilometri, E’ un’escursione adatta alla primavera e all’autunno mentre è molto interessante d’inverno, con le ciastre. Se vogliamo effettuare solo il giro delle cascine sono necessarie 3 ore e mezza complessive per un dislivello di 450 metri e circa 9 chilometri di spostamento.


Luciano Giordano

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