FOSSANO - Il fegato era “esploso” dopo un infortunio sul lavoro, agricoltore in salvo con un trapianto record

Il 55enne fossanese, subito operato a Cuneo, è stato poi trasferito alle Molinette: “Un miracolo di Pasqua” dice la moglie

Redazione 25/05/2025 13:55

Il suo fegato era praticamente “esploso” dopo un grave incidente sul lavoro: per salvare un agricoltore 55enne di Fossano, il signor Martino, i medici dell’ospedale Molinette di Torino sono dovuti ricorrere a un trapianto. Sono serviti però quattro passaggi in sala operatoria tra Cuneo e Torino, un complesso di interventi definito dalla Città della Salute “ai limiti dell'impossibile”.
 
L’incidente si era verificato due settimane nell’azienda agricola di famiglia, attiva nella produzione lattiera. Il 55enne, che era impegnato nel silos, aveva riportato lo schiacciamento della parte superiore destra dell’addome contro il braccio di una pala agricola ed era stato portato all’ospedale Santa Croce di Cuneo di Cuneo. Qui, per l’imponente lacerazione del fegato, è stato operato quattro volte. Poi si è reso necessario un trapianto ed è stata attivata l’emergenza nazionale.
 
A Cuneo il fegato era stato “impacchettato” per contenere la grave emorragia. Undici giorni più tardi, dopo le prime due operazioni, l’organo ha ripreso a sanguinare e la situazione è peggiorata. Sono stati eseguiti altri due interventi ma ormai gran parte del fegato era andata perduta e il paziente stava precipitando in insufficienza epatica acuta. L’ospedale ha quindi lanciato l’allarme a Torino, dove l’agricoltore è stato trasferito. Il nome è stato inserito nella lista di super urgenza nazionale e nel giro di poche ore il Centro nazionale trapianti di Roma ha segnalato al corrispettivo del Piemonte la disponibilità di un fegato da donatore compatibile di un’altra regione.
 
A 18 ore dall’immissione della lista il paziente è entrato nel Centro trapianti di fegato delle Molinette, dove sono intervenuti il direttore Renato Romagnoli con la sua équipe e l’epatologa Silvia Martini. Con la prima operazione è stato sostituito il fegato, con le altre tre si è giunti al termine della terapia chirurgica. A tre settimane dal trapianto il paziente è stato trasferito nell’area Semintensiva del Centro trapianti fegato di Torino dove attualmente, fanno sapere dalla Città della Salute, si trova “in piena ripresa”.
 
“È stato un miracolo, un miracolo avvenuto nei giorni di Pasqua. Ed è una storia d’amore” dice all’Ansa la signora Claudia, moglie del paziente salvato. La coppia ha due figli, Marianna e Massimiliano, entrambi studenti. Claudia definisce un “angelo” il donatore: “Della donazione di organi - dice - non si parla molto e noi stessi non ne sapevamo più di tanto. Ma da una vita che viene a mancare possono risbocciare altre vite. Noi siamo credenti ed ecco, a me viene in mente la parabola del chicco di grano che cade nella terra e produce frutti, rinasce”. La signora ha anche parole di elogio per i medici: “Il dottor Donati a Cuneo che nell’immediatezza ha salvato la vita a mio marito e il dottor Romagnoli a Torino che ha trovato un angelo”. E sottolinea che sin dal giorno dell'incidente la famiglia ha trovato il conforto e il sostegno di parenti, amici, conoscenti.

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