FOSSANO - L’altra faccia della guerra: “Dalle bollette agli alimentari. Pensioni e salari sotto attacco”

A Fossano l’incontro dei Pensionati Cisl, con Stefano Parola (la Repubblica), Alberto Poggio (Politecnico di Torino) e Tommaso Gamaleri (Cooperativa ènostra)

01/05/2022 07:09

Una bella mattinata di dibattito sulle conseguenze economiche che anche qui da noi stiamo iniziando ad avvertire e che sono iniziate, o si sono acuite, dal 24 febbraio, giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Dalle difficoltà delle imprese per l’approvvigionamento delle materie prime all’impossibilità per molte aziende di collocare i propri prodotti sui mercati russo ed ucraino. E poi, il grande tema della dipendenza energetica che richiede soluzioni in tempi brevi guardando senza indugi alle rinnovabili.
 
Tanti gli spunti di riflessione in una mattinata, quella del 22 aprile al Castello degli Acaja di Fossano, aperta dal segretario generale dei Pensionati Cisl cuneesi Matteo Galleano. Poi è stato il giornalista di Repubblica Stefano Parola ad approfondire gli effetti della guerra per il nostro territorio: “I rincari delle materie prime in particolare i beni energetici sta determinando una spirale che a breve avvertiremo anche sugli scaffali dei supermercati, la filiera ha già scontato questi aumenti ora arrivano al consumatore finale”. Intanto ci sono già famiglie che non riescono a fare fronte alle bollette di luce e gas. Una situazione da economia di guerra. Prosegue Parola: “Ci sono già indicazioni in tal senso: il taglio delle accise sulla benzina di fatto è un provvedimento che in condizioni normali mai si sarebbe fatto. Però è molto importante anche in questo contesto che i provvedimenti siano improntati all’equità sociale. Il taglio dell’Iva ad esempio non guarda i redditi ma coinvolge tutti garantendo maggiori benefici a chi magari ne avrebbe meno bisogno”.
 
Alberto Poggio ricercatore del Politecnico di Torino analizza la condizione energetica del nostro Paese: “Scontiamo ritardi enormi e visioni miopi in termini di politica energetica. Oggi serve scommettere senza esitare sulle rinnovabili che valgono meno del 20% del fabbisogno italiano di energia. Più dell’80% è ancora legato ai combustibili fossili e quasi tutto importato dall’estero. Fotovoltaico, eolico, biomasse, geotermico, il futuro dev’essere lì. Speriamo che la guerra ci obblighi ad una svolta che peraltro è già obbligata. Entro il 2030 dobbiamo ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2050 in Europa non ci dovrà più essere energia prodotta da combustibili fossili”.
 
Per Tommaso Gamaleri, responsabile servizi della Cooperativa ènostra (che produce e vende energia da fonti rinnovabili per i propri soci che sono circa 8mila) “si deve superare la logica di mercato. Il modello attuale va ripensato. Per noi, produttore e consumatore coincidono. Le scelte di politica energetica degli ultimi 30 anni hanno mostrato tutte le loro fragilità e ci stanno presentando il conto”.
 
A chiudere i lavori, il segretario regionale dei Pensionati Cisl, Francescantonio Guidotti: “Giornata ricca di stimoli che vede i pensionati in prima linea a dibattere di un futuro sostenibile. I riflessi di questa guerra avranno effetti anche sul Pnrr e ci auguriamo possano accelerare processi avviati per una effettiva transizione energetica che sia premessa ad uno sviluppo sostenibile a misura di persona, giovani ed anziani”.

c.s.

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