Carrù compie un passo importante verso il riconoscimento ufficiale di una delle sue tradizioni più rappresentative. Nel corso di un convegno svoltosi la scorsa settimana, il sindaco Nicola Schellino ha annunciato pubblicamente l’avvio del percorso per candidare la Fiera del Bue Grasso all’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale (ICPI) presso il Ministero della Cultura. Si tratta di un progetto su cui l’amministrazione comunale lavora da tempo e che affonda le proprie radici in una proposta avanzata nel 2021 da AgriDiritti, con l’obiettivo di tutelare e valorizzare una manifestazione che da generazioni rappresenta un elemento centrale dell’identità carrucese. L’ICPI è uno strumento istituzionale pensato per riconoscere e proteggere tradizioni, feste, saperi e pratiche che una comunità considera parte integrante del proprio patrimonio culturale. Lingue, musiche, artigianato e celebrazioni popolari trovano in questo inventario una forma di tutela e valorizzazione, finalizzata a garantirne la trasmissione alle future generazioni. “La nostra Fiera - ha sottolineato il sindaco Schellino - incarna pienamente questi valori”. La Fiera del Bue Grasso, infatti, non è soltanto un evento fieristico, ma un rito collettivo che intreccia storia, allevamento, gastronomia, tradizioni contadine e senso di appartenenza, diventando ogni anno un punto di riferimento non solo per Carrù, ma per un territorio decisamente più ampio. Nei prossimi mesi il Comune procederà alla redazione del dossier di candidatura, documento fondamentale per descrivere il valore culturale, sociale e storico della manifestazione. Un lavoro articolato, che richiederà il coinvolgimento di istituzioni, associazioni e comunità locali, nella consapevolezza delle opportunità che questo percorso può offrire in termini di riconoscimento, tutela e promozione. L’obiettivo è ambizioso, ma chiaro: ottenere un riconoscimento nazionale che consacri ufficialmente la Fiera del Bue Grasso come Patrimonio Culturale Immateriale, rafforzandone il ruolo di simbolo identitario e di eccellenza della tradizione piemontese.