MONDOVÌ - Il Premio Res Publica 2021 assegnato ai “paladini” della vita e della difesa dei più fragili

Nella sala Ghislieri di Mondovì sono stati premiati l’Alto Commissario ONU Filippo Grandi, l’Associazione Nazionale Alpini e il generale Francesco Paolo Figliuolo, l’“Angelo di Kabul” Alberto Cairo e il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica di Milano

Simone Dutto 30/10/2021 19:00

La splendida Sala Ghislieri (ex chiesa di Santa Croce) di Mondovì Piazza ha fatto da cornice sabato 30 ottobre alla cerimonia di consegna della quarta edizione del Premio Internazionale Res Publica, attribuito a singoli e associazioni che si prodigano a favore del bene comune e del senso civico. Di altissimo livello il panel dei premiati 2021, su tutti il diplomatico Filippo Grandi, Alto Commissario ONU per i Rifugiati (premio sezione “Rifugiati di guerra”) intervenuto di persona alla cerimonia e il Generale Francesco Paolo Figliuolo, Commissario straordinario per l’emergenza Covid che ha fatto pervenire il suo messaggio di ringraziamento per il Premio. Premiata anche l’Associazione Nazionale Alpini (premio sezione “Protezione civile”), rappresentata dal presidente Sebastiano Favero. Gli altri riconoscimenti sono andati all’ “Angelo di Kabul” Alberto Cairo (premio sezione “Speranza di vivere”), premio ritirato dal fratello Domenico, e al Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) di Milano, rappresentato dalla Direttrice Generale, dottoresssa Alessandra Kustermann (premio sezione “Violenza contro le donne”). Il Premio Res Publica, promosso dall’associazione “Buon Governo e Senso Civico” presieduta da Antonio Maria Costa, è simboleggiato in una scultura bronzea di Riccardo Cordero, consegnata a ciascuno dei premiati.
 
Il premio della prima sezione è stato consegnato all’Associazione Nazionale Alpini (ANA), rappresentata dal presidente Sebastiano Favero e al generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid. Durante la premiazione Favero ha dichiarato: “Da nonno mi sento in dovere di dire che dobbiamo impegnarci per i nostri figli e i nostri nipoti affinché capiscano quanto sia importante affrontare la vita valorizzando la comunità, focalizzandosi sul bene comune e non guardare solo a sé stessi e ai propri interessi personali. Quando c’è stato bisogno di distribuire viveri, mascherine e medicinali noi c’eravamo, e mesi dopo quando c’è stato bisogno di fronteggiare il problema della vaccinazione, non ci siamo nuovamente stati. Credo pertanto che il premio sia proprio la riconoscenza di questo grande impegno, un impegno che ogni giorno ci proponiamo di portare avanti a testa alta”.
 
Per la seconda sezione il riconoscimento è stato attributo al Soccorso Violenza Sessuale e Domestica, parte del Policlinico Mangiagalli di Milano, e consegnato alla fondatrice Alessandra Kustermann: “La donna che viene da noi ha bisogno di sentirsi ascoltata e mai giudicata, perché solo se si sentirà a suo agio sarà in grado di intraprendere un percorso che le darà la possibilità di uscire da una situazione di abuso e violenza - ha asserito la dottoressa -. La nostra associazione si fa carico di tutte le spese necessarie per fronteggiare i problemi legati alla separazione. Sono felice che sia una associazione pubblica ad occuparsi di vittime di violenza sessuale e domestica e che questo lavoro, che è iniziato da un semplice gruppo di amiche ginecologhe, stia riuscendo anno dopo anno ad aiutare il maggior numero di donne vittime di questa atrocità”.
 
Il terzo premio è stato conferito al fisioterapista di origine cebana Alberto Cairo, candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2010 e soprannominato l’Angelo di Kabul, per l’impegno al recupero fisico delle vittime da mine antipersona. Dall'Afghanistan, Cairo ha inviato un videomessaggio: “La pace qui non è ancora arrivata e ogni giorno continuiamo a ricevere diversi pazienti con disabilità e non, 15mila all’anno con esattezza - ha detto -. Oltre 40 anni di guerra hanno pesantemente danneggiato il senso civico degli afghani ma fortunatamente c’è ancora speranza, lo vedo negli occhi delle persone che assisto ogni giorno”.   
 
La giuria ha infine premiato il diplomatico Filippo Grandi, alto commissario ONU per i Rifugiati: “La povertà, le pandemie e il cambiamento climatico sono delle grandi sfide alle quali dobbiamo far fronte oggigiorno - ha affermato il funzionario -. Questo premio riconosce un senso civico che va oltre i confini del nostro paese, un senso civico internazionale, in contrasto con l’egoismo che caratterizza una parte della politica odierna, un egoismo che ci impegnano a sconfiggere ogni giorno”. La cerimonia è stata scandita dalle note della giovanissima arpista Maria Jose Borello.

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