MONDOVÌ - Mondovì, inaugurata la nuova area di salute mentale dell'ospedale

La struttura integra tre dipartimenti e si presenta come modello per il Piemonte. Presto sarà aperto un centro di ascolto giovani

29/10/2018 09:44

Uno spazio che nasce dall’integrazione di tre dipartimenti, di Salute Mentale, Materno Infantile e delle Dipendenze Patologiche: è la nuova area di salute mentale dell’ospedale Regina Montis Regalis di Mondovì, inaugurata sabato 27 ottobre, che garantisce servizi come la psichiatria, la Neuropsichiatria infantile, il centro per l’Autismo e le dipendenze patologiche. Un’eccellenza a livello regionale, un’esperienza che anticipa un nuovo modo di lavorare insieme tra discipline diverse, tra ospedale e territorio, e rappresenta il presente e il futuro della Sanità.
 
Francesco Risso è l’anima del progetto e dirige il dipartimento di Salute Mentale: “Il disagio giovanile sta aumentando, i suicidi in adolescenza sono la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Avere qui a Mondovì un servizio unico, con l’integrazione di diverse professionalità, è fondamentale per garantire in modo più semplice e strutturato il giusto approccio rispetto ai problemi di salute mentale. A novembre apriremo anche un centro di ascolto per gli adolescenti”.
 
Recentemente è stato trasferito in ospedale anche il distretto: un’interazione dei servizi ospedalieri con quelli territoriali che, spiega il direttore generale dell’Asl CN1 Salvatore Brugalettarientra nella logica della cittadella della salute, per una gestione proattiva dei bisogni del cittadino che trova una risposta appropriata in un’unica sede, con un accompagnamento attraverso i punti nodali di una rete facilitata anche dalla presenza fisica dei vari servizi nello stesso luogo”. In pratica i migliori professionisti sono messi in condizione di lavorare in rete e di offrire le migliori risposte ai pazienti. Un risultato che si deve ad “un’alleanza tra istituzioni, politica, tecnica e la parte sanitaria”.
 
Il sindaco di Mondovì, Paolo Adriano definisce “importante la presenza sul territorio di questo servizio, in un momento in cui gli adolescenti subiscono i danni di un sistema di relazioni spesso solo virtuali. Un valore aggiunto per un ospedale di eccellenza”.

c.s.

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